Premiato in Campidoglio il giovane pugile originario di Ariccia campione italiano dei pesi massimi Gabriele Casella, prossimo olimpionico a Tokio. L’assessore capitolino Daniele Frongia mette al centro della città di Roma la “nobile arte”. Premiato oggi in Campidoglio, per i meriti sportivi e l’impegno civile, il campione Italiano del pugilato Olimpico Gabriele Casella, ed i vertici nazionali e regionali della Federazione pugilistica Italiana. L’assessorato allo sport sta lavorando per favorire il processo in atto di ritorno del pugilato al centro dell’interesse dei cittadini romani. Non solo per le sue declinazioni agonistiche, ma anche per il valore morale e civico delle sue pratiche formative. Per questo l’assessore ha voluto premiare in Campidoglio i vertici della FPI, la Federazione Pugilistica Italiana ed il romano Gabriele Casella, uno dei più rappresentativi atleti degli sport da combattimento. Il giovane pluricampione del mondo Gabriele Casella è stato premiato perché rappresenta l’essenza pura degli sport da combattimento per essere uno degli atleti Italiani che si è maggiormente distinto, sotto l’egida del Coni, in diverse discipline e classi di peso degli sport da combattimento e per aver fatto trionfare in sfide estreme la città di Roma e l’Italia sui ring di tutto il mondo. Ora Gabriele Casella, in ritiro ad Assisi presso il Centro Nazionale di Pugilato per il percorso di qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, ha anche conquistato il titolo di Campione Italiano AOB Categoria Kg 91 nel pugilato Olimpico. Ma oltre che per il merito sportivo, Gabriele, da tutti conosciuto come “il Magnificent”, viene premiato dall’amministrazione capitolina anche per essere campione fuori dal ring, per l’impegno sociale e civile profuso nella città di Roma e in provincia, per l’impegno a favore dell’ambiente e dei consumi sostenibili (grazie al sostegno dato ai piccoli contadini e al cibo green dei Farmers Markets a km0) e per le sue battaglie contro la violenza ed il bullismo, per la difesa delle donne ed il sostegno ai più vulnerabili; i suoi incontri nelle scuole più difficili di Roma con “Fight For Love”, l’associazione da lui co-fondata, le donazioni destinate ai giovani delle palestre popolari che vivono in condizioni economiche disagiate per dare loro la possibilità di partecipare gratuitamente alle attività sportive.
Per il giovane campione originario di Ariccia, che vive da alcuni anni a Roma, la boxe è anche una “pratica artistica”, una palestra interiore per chi si dedica alle arti performative, per l’arte dell’attore. Per Gabriele Casella, che fin da piccolo ha avuto a che fare con il teatro e lo spettacolo, stare sul ring è un modo per stare in scena: “Lo sport da combattimento è l’essenza dello stare in scena. Come hanno insegnato i più grandi riformatori del teatro. Il pugilato è un importante laboratorio di formazione per qualunque attore”, ci racconta l’atleta. E forte è il legame della boxe anche con l’arte contemporanea, ci ricorda l’Assessore Frongia: “uno dei più interessanti pugili del primo novecento, Arthur Cravan, era un poeta amico dei protagonisti delle avanguardie storiche di quegli anni. Era sempre accanto a Duchamp durante i principali eventi della sua carriera artistica. E poi la boxe, così strettamente legata all’epopea del cinema, non poteva non avere maggiore spazio a Roma, la capitale del Cinema”. Per questo, ci ricorda l’Assessore Frongia, il 26 febbraio, nel Salone d’Onore del Coni, saremo tutti a sugellare questo legame partecipando al “Premio Giuliano Gemma”. Premiato anche il maestro Simone D’Alessandri di Pomezia, allenatore di Gabriele Casella – che quest’anno con la sua società ha vinto il premio di migliore palestra di pugilato italiana per i risultati agonistici ottenuti – per quanto fatto come tecnico a favore dei pugili e del pugilato romano e della provincia.