Cosa è successo?
Abbiamo chiesto innanzitutto ai religiosi che si occupano della meravigliosa basilica barocca opera del Borromini e consacrata alla Madonna del Miracolo. A quanto ci hanno riferito il problema è consistito nel distacco di parti di intonaco dal campanile dell’edificio di culto. “Ci siamo accorti della presenza di alcuni calcinacci e di qualche pietra che poteva cadere, con il rischio che finisse sulla via” ci hanno detto i frati che abbiamo incontrato all’interno della sacrestia. Che hanno quindi aggiunto: “Alcuni giornali hanno scritto di pezzi caduti per strada, ma non è successo nulla del genere”. Proprio per evitare tali problemi “abbiamo subito avvisato la proprietà della struttura”.
Il risultato
È stato l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco, che per precauzione hanno messo le transenne. Il passo successivo è stato l’apertura di “un cantiere di somma urgenza” finalizzato a rinsaldare e ad aggiustare quanto c’è di pericolante. “Dalla nostra chiamata alla chiusura della strada e all’installazione delle impalcature sono passati circa dieci giorni. Tempi piuttosto veloci”, sottolineano i religiosi. Che concludono rimandandoci, per i dettagli tecnici e ogni ulteriore informazione, alla Soprintendenza e al Fondo Edifici di Culto (ente legalmente rappresentato dal Ministro degli Interni che ha il compito di “assicurare la tutela, la valorizzazione, la conservazione e il restauro dei beni”). A proposito invece dei tempi di riapertura della strada e conclusione dei lavori, il timore – condiviso dai commercianti della via – è che siano piuttosto lunghi. “Ci hanno detto che ci vorranno almeno quattro mesi” dice un operaio mentre, avvisandoci di passare a distanza di sicurezza, sposta alcuni tavolini del bar che si trova proprio sotto il campanile.
La preoccupazione dei commercianti di zona
Entriamo a chiedere ai gestori qual è la situazione dal loro punto di vista e cosa è stato loro detto. “L’altro giorno c’era qui una responsabile del cantiere. A quanto abbiamo appreso, prima metteranno tutto in sicurezza e poi effettueranno i lavori. Saranno tempi biblici, mica come in Cina, dove hanno costruito un ospedale in dieci giorni. Qua ci vorranno almeno dieci anni. E nel frattempo noi stiamo sotto ad un treno” commenta tristemente il barista facendo riferimento al drastico calo del numero di clienti del locale. E mentre ci prepara un caffè, accompagnato da un biscottino a forma di cuore – “purtroppo devo farvelo pagare” dice quasi dispiaciuto – con il classico spirito romano commenta ironicamente: “anche la strada è piena di buche” e avrebbe bisogno di interventi di ristrutturazione, “ma quando ho chiesto a chi sta lavorando al campanile – conclude – mi hanno risposto che non è di loro competenza. Fanno lo stesso lavoro, ma ognuno si occupa di una cosa diversa. Stiamo proprio messi male”.
Cristina di Giorgi