Accusato di aver fatto sesso con una studentessa di 16 anni, un bidello è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire un istituto comprensivo di Albano. P.B. dovrà pagare alla scuola circa 53.500 euro. Il rapporto sessuale sarebbe stato consumato fuori dalle mura dell’istituto, ma il collaboratore scolastico avrebbe contattato e sedotto la minore a scuola. Il tribunale di Velletri ha già condannato il bidello a 3 anni e 10 mesi di reclusione e a un risarcimento di 50mila euro. E la scuola, condannata in via solidale, dopo la sentenza di appello ha pagato i 53mila euro alla vittima. Tale sentenza è stata quindi impugnata, la Corte di Cassazione l’ha annullata per un difetto di motivazione e rinviato il caso ai giudici di secondo grado, che hanno però emesso una nuova condanna oggetto di un successivo ricorso alla Suprema Corte. Passando quindi dal penale al contabile, gli inquirenti hanno contestato al collaboratore scolastico il danno relativo al risarcimento che ha dovuto pagare l’istituto. E anche su tale fronte è ora arrivata la condanna. “Benché l’episodio più grave si sia svolto fuori dalla scuola – specificano i giudici della Corte dei Conti, sottolineando quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Roma – è a scuola che la ragazza è stata contattata prima e sedotta poi dal convenuto, la posizione del quale era fondamentale per poter procedere alla attività illecita. Infatti, in quanto assistente scolastico, poteva incontrare la bambina nei corridoi durante l’orario scolastico, accompagnarla e seguirla nei bagni come in effetti è avvenuto”. Di più: “Non si rinvengono né negli atti del processo civile né in quelli davanti a questo collegio elementi tali da scagionare il convenuto dalle responsabilità legate alla sua condotta”.
17/02/2020