Condanna definitiva per il 26enne di nazionalità marocchina, Mohamed Lahwaoui che, il 21 giugno 2016, si introdusse a casa di un’anziana a Sezze, la sequestrò, picchiò e rapinò insieme a un 51enne di nazionalità romena, Costel Zatanga. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dallo straniero. Quattro anni fa, entrati a volto coperto nell’abitazione della 88enne Giuseppina Abbenda, Lahwaoui e Zatanga picchiarono e immobilizzarono la donna, bloccandola con delle corde e del nastro adesivo. L’anziana venne poi privata dei monili che aveva indosso e di altri preziosi che i due arraffarono dai cassetti degli armadi prima di darsi alla fuga. Scattato l’allarme, i carabinieri trovarono la 88enne ancora a terra, con fratture al volto e alla mandibola. Grazie anche alle immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza, i militari dell’Arma identificarono e bloccarono subito il 26enne e poi anche Zatanga. Il 9 novembre 2017 il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Matilde Campoli, condannò Lahwaoui a cinque anni di reclusione e mille euro di multa. Il giovane ottenne poi nel 2018 un leggero sconto dalla Corte d’Appello di Roma: quattro anni e otto mesi di reclusione e ottocento euro di multa. Una sentenza resa ora definitiva dalla Suprema Corte. A nulla è valso il tentativo del 26enne di ridimensionare la sua posizione, sostenendo di aver fatto solo da palo, circostanza tra l’altro smentita dalle indagini.
12/02/2020