Anche Latina scende in piazza per chiedere la verità sulla morte di Giulio Regeni. In occasione del quarto anniversario dalla scomparsa del giovane ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto in circostanze ancora avvolte dal mistero, la città di Latina si è unita alle decine di altre piazze italiane che hanno aderito all’iniziativa di Amnesty International per far sentire la propria voce su una vicenda ancora oscura nonostante il lavoro del governo e della diplomazia.
A partire dalle ore 19, Piazza del Popolo ha cominciato a popolarsi di persone armate di fiaccole e cartelli che si sono raggruppate di fronte all’ingresso del Comune su cui campeggiava uno striscione giallo che chiedeva “verità per Giulio Regeni”. Quasi cento partecipanti hanno sfidato il freddo per partecipare all’evento coordinato dai ragazzi di Amnesty International Latina, ed in un religioso silenzio hanno ascoltato i molti interventi realizzati al microfono. Gli organizzatori della manifestazione hanno raccontato la vita di Giulio, la sua tragica fine e le strazianti parole della madre, hanno ricordato perché fosse così importante una simile manifestazione affinché il caso non finisse nel dimenticatoio e si sono scagliati con decisione contro l’omertà e l’oscurantismo del governo del Cairo sulla vicenda. Anche l’Assessore alle Politiche Culturali Silvio Di Francia ha voluto partecipare alla fiaccolata e prendendo il microfono ha tenuto un accorato intervento sottolineando l’importanza che su una vicenda così drammatica possa finalmente esser fatta luce. Particolarmente toccante è stato il momento clou della manifestazione, quando allo scoccare delle 19.41, orario dell’ultimo messaggio inviato da Giulio Regeni dall’Egitto, la piazza si è raccolta in un minuto di silenzio per omaggiare la memoria del ragazzo. Come tengono a precisare i coordinatori dell’evento, quella che si è tenuta non è stata «una semplice manifestazione, ma un abbraccio fortissimo di sostegno di tutta l’Italia alla famiglia di Giulio Regeni».
Gianluca Pietrosanti