Si chiama La.b. L’altra pelle, si svolge a Latina ed è un progetto assolutamente innovativo e incredibile, una mano tesa verso le donne vittime di violenza. Il progetto di inclusione sociale nasce dall’idea di Mara De Longis e Marianna Frattarelli, fondatrici dello studio Laboratorio 11 di Latina e mira ad aiutare le donne, che hanno subìto violenza e vivono in condizioni di disagio, a reinserirsi nel mondo del lavoro. “Io e Marianna siamo due donne intraprendenti e molto attente al sociale sul nostro territorio. Grazie alla collaborazione con il Centro Donna Lilith e al sostegno dell’assessore al Welfare di Latina Patriza Ciccarelli, siamo entrate a far parte del progetto di inclusione lavorativa I.L.M.A., Io lavoro per la mia autonomia, proprio rivolto alle donne”, spiega Mara, una delle due ideatrici del progetto La.b. L’altra Pelle. “Abbiamo così messo a punto un progetto sperimentale che legasse il lavoro al territorio e alle risorse dello stesso. Così è nata l’idea di un laboratorio di pelletteria usando la pelle delle bufale, di cui esistono diversi allevamenti nell’Agro Pontino, e che viene di solito scartata”. Così la pelle di bufala, invece di finire al macero, viene riutilizzata per realizzare prodotti di arredamento di alta qualità e fatti a mano. Questo è un laboratorio di formazione sperimentale davvero innovativo che unisce studio del mestiere e della materia prima al lavoro pratico. A guidare queste 6 donne, tra i 36 e i 57 anni, tutte vittime di abusi e alcune anche con figli, c’è Salvatore Nicosia, pellettiere di Roma che le istruisce giorno dopo giorno nella pratica del mestiere. “Ci siamo avvalsi di professionisti d’eccellenza. Oltre a Salvatore, che è anche docente a Roma, con noi lavora anche uno studio di design di Latina, Sand&Birch Design, che ci affianca nella progettazione del prodotto finale che sarà appunto un complemento d’arredo. Al progetto ha preso parte anche Humans, una scuola di Sermoneta che interviene sul tutoraggio, sul team building e stimoli motivazionali per incentivare il lavoro di squadra.”, spiega Mara. Le ragazze del progetto Lab. L’altra pelle si stanno preparando per partecipare al FuoriSalone del Mobile di Milano in programma ad aprile 2020. “Sarà per noi un’esperienza unica, un modo per metterci in contatto con un panorama internazionale e la prova che stiamo lavorando bene, che questo progetto lavorativo migliora la vita delle donne e porta lustro al territorio pontino”, continua Mara. Il progetto è partito a settembre e avrà durata di sei mesi. Alle sei donne, selezionate il Centro Donna Lilith, è stata anche offerta una borsa di lavoro: “Le ragazze non studiano solamente, ma grazie alla collaborazione con la tappezzeria D’Orso di Latina, possono mettere in pratica ciò che imparano a lezione. Fanno formazione sul campo, vengono seguite da esperti e professionisti e ricevono un vero e proprio stipendio”, spiega Mara, orgogliosa dei risultati che il laboratorio sta ottenendo. L’obiettivo di questa iniziativa tutta pontina è appunto rendere queste donne, vittime di soprusi, abusi familiari, violenze psicologiche, totalmente indipendenti e dare loro un futuro sereno. “Ci auguriamo di poter proseguire con questo progetto anche in futuro, ideando magari altri corsi di formazione lavorativa utili alle persone che vivono condizioni di difficoltà. Sono risorse per il territorio e non vanno dimenticate, ma al contrario sostenute nella personale rinascita e nel reinserimento nella società”.
Laura Alteri
23/01/2020