“DOCUMENTAZIONE INVIATA, MANCAVA SOLO UN VERBALE”
Fonti comunali fanno sapere che questo è l’unico documento che per un mero errore del sistema di posta elettronica non era stato trasmesso alla Tosini insieme a tutti gli altri atti. Alla dirigente regionale il Comune aveva infatti inviato via e-mail tutti gli altri atti due volte: prima il 16 dicembre e poi il 16 gennaio. La seconda volta il Comune le ha inviato anche il citato verbale. L’ingegnere della Regione sottolinea inoltre che però la documentazione inviatale il 16 gennaio l’ha acquisita solo il 20 gennaio. Ma la vera sostanza non sembra che cambi: il dato cruciale stava e sta nel parere dell’Arpa Lazio ufficializzato già il 28 ottobre scorso, proprio nella precedente seduta della conferenza dei servizi in Regione sulla riapertura della discarica. In quella sede l’Agenzia regionale per la protezione ambientale ha comunicato il suo parere negativo alla riapertura perché “lo stato di contaminazione perdura” e non risulta completata la bonifica della discarica. Un “no” chiaro e forte firmato dai dirigenti Marco Rizzuto e Silvia Paci, del Dipartimento pressioni sull’ambiente – Servizio supporto tecnico ai processi autorizzatori. E l’ing. Tosini era presente.
ARPA DICE NO, MA LA TOSINI ROTTAMA IL PARERE
Ma la stessa ingegnera adesso rinvia la conferenza dei servizi che dovrà decidere se autorizzare Ecoambiente Srl a portare altri rifiuti a Montello anche in considerazione del fatto che “con nota n. 3847 del 21/01/2020 Arpa Lazio ha evidenziato che non sono stati rilevati ulteriori elementi utili agli atti del procedimento”. Infatti: Arpa non ha eseguito altri prelievi e analisi nella discarica. Ma non si sogna affatto di dire che il problema della contaminazione è superato. Non c’è la controprova che l’inquinamento si sia fermato e che tutto è tornato a posto. Ci vorrebbe un miracolo. Infatti i suoi ultimi campionamenti, eseguiti in contraddittorio alla presenza della Ecoambiente Srl, risalgono al 10 ottobre 2019. E la bonifica ancora non è stata ultimata e il sito non è in sicurezza. Quindi i tecnici dell’Arpa Lazio non hanno certamente nuovi elementi, ma questo vuol dire che non possono cambiare il loro parere negativo sull’ipotesi di nuovi sversamenti di rifiuti a Borgo Montello. “Arpa Lazio, allo stato attuale degli atti, non puoÌ€ che ribadire quanto già trasmesso con proprio parere”. Così scrivono i dottori Rizzuto e Paci alla Tosini, nella nota protocollata ieri, 21 gennaio.
SI PUNTA AL FAI DA TE DEL PRIVATO?
Ma perché la Regione, per mano dell’ingengera Tosini, non chiede all’Arpa di eseguire nuovi prelievi e nuove analisi per verificare se la contaminazione degli invasi Ecoambiente si sia magari interrotta e se la salute pubblica e l’ambiente a Montello sono fuori pericolo? Il capo dell’Area rifiuti regionale, l’ing. Tosini, ha invece chiesto aggiornamenti non al suo interlocutore istituzionale d’elezione, l’Arpa appunto. Ma ha chiesto “una relazione aggiornata” alla stessa Ecoambiente Srl. Già ad ottobre, dopo i prelievi dell’Arpa, la stessa Ecoambiente ha eseguito in proprio dei campionamenti con analisi che hanno detto che è tutto a posto. Ma, come ha ricordato la Provincia di Latina nel tavolo comunale sulla bonifica della discarica il 12 dicembre, il fai da te privato in questi casi non vale.
LA REGIONE NEUTRALIZZA L’ARPA?
Ad attestare che la contaminazione è scesa sotto i limiti di guardia dev’essere la Provincia stessa, sulla base di una relazione dell’Arpa Lazio e alla luce di prelievi e analisi eseguiti dai pubblici ufficiali di questo organismo e non da laboratori privati pagati dallo stesso gestore della discarica. A questo serve o servirebbero autorità come la Asl e l’Agenzia per la protezione ambientale. A questo servono le Istituzioni pubbliche. Il 5 febbraio dunque per decidere se la discarica appesta ancora il suolo e le falde acquifere e quindi se può essere riaperta oppure no, qualcuno ha deciso di fare riferimento alle affermazioni del gestore privato anziché degli organismi pubblici deputati alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente. E secondo voi, cosa dirà la relazione di Ecoambiente? La Regione dovrà decidere se vale il fai da te del privato o l’obbligatoria certificazione e il parere dell’Arpa Lazio, suo braccio operativo e di supporto in materia di controlli ambientali.
SINDACO E CITTADINI UNITI: «STIAMO FACENDO QUADRATO»
Intanto a Latina si fa sempre più forte il fronte del “no” alla riapertura della discarica, condiviso tra Amministrazione comunale e cittadini. «Quello di ieri (21 gennaio, ndr) coi cittadini a Borgo Bainsizza è stato un confronto positivo e costruttivo – afferma il Sindaco, Damiano Coletta -. Ho sentito unità di intenti fattiva. Abbiamo ribadito la nostra volontà e l’obiettivo di chiudere definitivamente questa discarica. Ho argomentato il percorso che abbiamo fatto finora, attestato dagli atti ufficiali, e non credo debba esserci alcun dubbio su quanto certificato da Arpa, Asl Comune e Provincia. Poi c’è il livello politico che deve trovare una sua consapevolezza che questa discarica va chiusa e quel questo territorio ha già dato. Se si dovesse arrivare alla decisione che non vogliamo, cioè alla riapertura, ci sarà una sollevazione popolare. Questo ci siamo detti coi comitati, ai quali ho chiesto il sostegno e li ho sentiti al mio fianco, abbiamo serrato le fila, Amministrazione e cittadini stiamo facendo quadrato per scongiurare la riapertura».