La figlia di Susetta Guerrini vuole che si tolga l’intitolazione alla madre al parco Oasi Verde tra i quartieri Nuova Latina e Nascosa. Con un post pubblicato su Facebook ha documentato le condizioni in cui versano i cartelli, caduti a terra e che si trovano sull’erba, spiegando che «la foto di mia madre così non voglio vederla». La figlia Renata Tomasini Guerrini sostiene che «non si tratta solo di una parte del parco, ma quasi tutti i cartelli sono caduti. E ribadisco che non è questione di vandali. Dalle foto si capisce benissimo che il problema è il legno. Adesso basta. Iniziamo a chiedere ufficialmente di togliere l’intitolazione del parco a mia madre. Ci tengo a ripetere che, almeno stavolta, i vandali non c’entrano proprio. Non fosse altro che il problema non sono soltanto i pali con la foto ma l’incuria di un posto intitolato alla memoria di una persona a cui certo non sarebbe piaciuto essere ricordata così».
«Capisco lo stato d’animo di una famiglia nel vedere l’immagine di un proprio caro a terra, vandalizzata, in quello che dovrebbe essere un luogo che lo rappresenta, lo ricorda. I gesti vandalici ai beni comuni sono sempre gesti che si sopportano poco, quando poi avvengono toccando i nostri cari, risultano davvero dolorosi», spiega Emilio Ranieri, assessore al decoro urbano di Latina.
«Nei prossimi giorni provvederemo alla risistemazione dei due cartelli oggetto di atti vandalici. Mi auguro che nei prossimi mesi saranno realizzate proprio al Parco Susetta Guerrini delle opere di valorizzazione. Su tutte, l’area fitness con attrezzature per lo sport all’aperto, che potrebbero ulteriormente facilitare l’utilizzo dell’area verde. Per migliorare ancora di più il decoro, stiamo realizzando anche un’area sgambamento cani».
«Crediamo fermamente, come Amministrazione, che l’intitolazione di quel Parco abbia un significato profondo, dedicato ad una giornalista locale d’inchiesta, modello di deontologia professionale, molto impegnata nell’informazione sui temi dell’ambiente – conclude Ranieri –. Per questo chiedo alla famiglia di pensare insieme a forme ancora maggiori di valorizzazione e di cura, mantenendo il nome di Susetta Guerrini».