Oggi erano almeno un migliaio le persone che hanno voluto salutarlo in chiesa e stringersi alla sorella, alla moglie e alla figlia. Gli amici della Podistica, gli ex compagni di scuola, i colleghi di lavoro, tutti.
“Non possiamo non fare delle riflessioni su questa liturgia – ha detto il parroco dal pulpito – è consuetudine in questi casi parlare di morte ma nella liturgia funebre si celebra la Pasqua del nostro fratello Fabio. La Pasqua è un passaggio dalla vita che ha un limite alla vita infinita nel regno dei cieli. Vogliamo pregare per questo fratello e dare sostegno alla famiglia ma dobbiamo farlo senza dimenticare che oggi si avvera la promessa della vita eterna. Fabio è faccia a faccia con il Signore e con la celebrazione di oggi purifichiamo la sua anima per favorire il suo incontro con il Signore. Una luce pasquale è quella del cero apposto vicino a lui ora, una luce di risurrezione che continuerà sempre ad illuminare la vita della moglie e della figlia e la parola di Dio è il sostegno per i familiari ad andare avanti. Non conoscevo Fabio ma ho letto di lui, mi hanno parlato di lui. La persona giusta è chi fa della vita un momento di luce. Fabio era amore per la famiglia, per gli amici e passione per lo sport. Questo rende l’uomo saggio e maturo, questo è il suo testamento questo provocava gioia nel suo cuore e negli altri”. Ad accogliere il feretro di Fabio, al termine della cerimonia, migliaia di palloncini giallo rossi, in memoria della sua altra grande passione, la Roma.