VIA TASSO
Il centro commerciale di via Tasso è l’ultimo in ordine di tempo per cui è arrivato il via libera della conferenza dei servizi in Regione, il cui esito positivo è stato pubblicato il 23 dicembre. Il Comune, a questo punto, sarà costretto a rilasciare il permesso a costruire dopo anni di battaglie legali, arrivate sino al Consiglio di Stato. Il nodo del contendere era la destinazione urbanistica di una porzione dell’area: “standard”, in particolare scuole e viabilità, secondo l’ente di Pazza del Popolo; “servizi generali”, e quindi anche edifici commerciali, secondo i costruttori, proprietari di quel fazzoletto di terra a fianco alla scuola tra via Tasso, via Ariosto e via Cesare Augusto. Terreno comprato dalle suore Francescane Alcantarine, che a loro volta negli anni ’60 lo avevano acquistato a prezzo simbolico dal Comune per realizzarvici un asilo, mai messo in cantiere. Ora invece, stando alla richiesta avanzata nel 2012, oltre appunto ad un fabbricato commerciale e anche uno ad uso residenziale, ‘in cambio’ i privati costruiranno degli alloggi che verranno affittati o venduti a canone calmierato a famiglie con fasce di reddito che non superano una certa soglia. Il tutto su 2800 mq di superficie libera edificabile, e ai sensi di quel che fu il cosiddetto Piano Casa regionale.
VIA EZIO
Sempre di Piano Casa, ancora in vigore al momento della presentazione delle pratiche, si parla per l’area tra via Ezio e via Enea, in cui l’ex stabilimento Elletre, dismesso dal ’97 e in stato di abbandono, verrà demolito per far posto ad uno centro commerciale. Questo grazie ad un cambio di destinazione di una superficie, di ben 7890 mq, da artigianale ad uso commerciale. In questo caso, la ‘moneta di scambio’ è la rigenerazione di uno spazio degradato. Anche se, però, il Piano del commercio del Comune di Latina, redatto nel 2013 e ancora in vigore in attesa dell’aggiornamento, non prevedrebbe strutture commerciali con una superficie sopra i 2500 mq nel quartiere F2-Epitaffio, se non lungo l’asse viario di via Epitaffio fino all’intersezione con via Pantanaccio. Il Nipaf, infatti, pochi giorni dopo il rilascio del permesso a costruire da parte del Comune, ossia nel marzo 2019, ha acquisito gli atti.
VIA DEL LIDO
Proprio come è stato fatto per il progetto di via del Lido, da cui è invece scaturita un’indagine ancora senza esito da parte della Procura, in riferimento all’iter che, alla fine del 2018, ha portato all’approvazione della variante da parte della Giunta comunale. Atto che, almeno a livello urbanistico, legittima la costruzione di tre strutture commerciali con una volumetria complessiva di 23mila metri cubi, su una superficie di oltre 5mila mq adiacente all’Hotel Garden, all’incrocio con via Ferrazza. Per il quartiere Q3 il Piano del commercio permette fabbricati con una superficie oltre i 2500 mq solo lungo via del Lido nel tratto tra il canale Mastropietro e la Pontina: ergo, siamo al limite. Non sono proprio ammissibili, invece, altri centri commerciali, definiti come “strutture da oltre 2501 mq”, ma con “una struttura fisica-organizzata unitariamente, con accesso unitario”, si legge all’art.5 del Piano dell’ente comunale. La palla passa così allo Sportello unico delle attività produttive (Suap) del Comune, responsabile dell’istruttoria per il rilascio del permesso a costruire.
VIA PIAVE
Sul lotto di terreno proprio all’angolo tra via Piave e via Reno, su un’area di 2000 mq, verrà invece edificato un maxi-store di marche d’abbigliamento da 12mila metri cubi.
È arrivato l’ok da parte della commissione Urbanistica che, proprio lo scorso mese, ha fugato alcuni dubbi su una postilla contenuta nelle norme tecniche del piano regolatore, ma senza alcun valore urbanistico, che parlava di un liceo musicale su quell’area, che però nelle tavole urbanistiche è di fatto adibita a “servizi generali”. E così l’iter per l’approvazione del progetto e per l’esame della richiesta del permesso a costruire potrà partire. Come compensazioni, nella prima bozza del progetto sono presenti anche un parco ed aree verdi attrezzate.