Quattrocento euro per ogni anno di ritardo per la conclusione del processo. La Corte di Cassazione, respingendo l’appello proposto da Luigi D.C. di Latina, coinvolto in una causa civile iniziata nel 2004 e conclusasi nel 2016, ha confermato il risarcimento da riconoscere all’imputato pontino. Una “durata irragionevole” del processo, secondo i Giudici, che hanno condannato il Ministero della Giustizia a risarcire l’uomo con un indennizzo di 2.400 euro, 400 euro per ognuno dei sei anni in più che ci sono voluti per concludere il procedimento giudiziario davanti alla Corte d’Appello. Luigi D.C. aveva contestato la quantificazione del risarcimento, ritenendolo non equo visto che l’uomo era risultato vittorioso sia in primo grado che in appello e discostandosi dai parametri di quantificazione della Corte europea per i diritti dell’uomo, “ben più elevati di quelli ai quali si sono attenuti il legislatore nonché il giudice di merito”, si legge nel dispositivo della Cassazione, depositato qualche giorno fa. Tuttavia, per gli Ermellini “la scelta circa l’entità della somma liquidata è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito”.
16/01/2020