“In particolare i dati del catasto rifiuti dell’ISPRA – spiega Abbondati – certificano che la raccolta differenziata a Ciampino, non abbia mai raggiunto la percentuale del 65%, benché questo fosse l’obiettivo fissato dall’amministrazioni comunale al momento dell’affidamento del servizio alla Partecipata AMBIENTE SpA. A crescere invece è la produzione dei rifiuti, così come la quantità dell’indifferenziato e la stessa tariffa, come costatano in questi giorni i cittadini chiamati a saldare la TARI”.
“Eppure tra i Comuni entrati nella classifica virtuosa di Legambiente, ci sono Palestrina, Cave, Castel. San Pietro e Genzano il cui servizio di raccolta è gestito sempre da Ambiente SpA. Viene da chiedersi come mai, proprio nel Comune che detiene il 99% del capitale sociale, il servizio continua a peggiorare. Segno evidente – conclude l’esponente di Partecipazione Civica – che questo modello in housing della Società AMBIENTE non regge più e tutti gli oneri derivanti dalla gestione dei servizi rifiuti in giro per i comuni, si scaricano sulla nostra città”.