Un altro anno si appresta ad andare in archivio, ma lo stesso – con gran disappunto degli apriliani e, in particolare, dei residenti nell’area Caffarelli – non può dirsi per le problematiche che continuano a tormentare la zona industriale. Il lavoro ai fianchi del Consorzio Industriale di Aprilia è costante ma, suo malgrado, ancora alla ricerca dell’impulso decisivo che, in assenza di sostegno degli organi competenti, non consente di sanare la questione. A inizio dicembre lo stesso CIAP ha protocollato e inviato una formale pec di richiamo all’attenzione, indirizzata a tutti gli enti coinvolti nell’allarme miasmi: Comune, Asl, Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), provincia e Regione Lazio. In allegato una nota che rendiconta le 1421 firme raccolte, tra persone che abitano o lavorano nella città pontina, chiedendo chiarezza al Primo Cittadino e alle autorità competenti. «Siamo ancora in attesa di sapere cosa stiamo respirando tutti i giorni nella più grande zona industriale di Aprilia – ribadisce il presidente del CIAP, Marco Braccini – Abbiamo deciso di raccogliere queste firme perché non riteniamo giusto vivere con il dubbio e con una molestia olfattiva continua e assillante. È diritto di ogni cittadino vivere e lavorare in un ambiente salubre, tuttavia ad oggi è proprio la condizione del benessere sul lavoro a non essere garantita». Il Consorzio fa sapere di essere orgoglioso del risultato raggiunto e determinato a portare avanti questa battaglia in ogni luogo deputato, forte di tutti coloro che hanno siglato con fiducia la petizione e delle altre firme che si aggiungeranno nelle prossime settimane. «Se non si avranno risposte dagli enti locali, andremo più avanti – minaccia Braccini – fino a esporre il problema in Parlamento italiano ed, eventualmente, a rivolgerci al Parlamento europeo. Useremo ogni mezzo lecito per raggiungere l’obiettivo di garantire salute e benessere ai lavoratori della zona industriale e, in generale, a tutti i cittadini di Aprilia». Dopo aver ringraziato le 1421 «che hanno dato fiducia alla nostra battaglia», Braccini conclude: «Resto comunque fiducioso che il sindaco Terra, spronato dalle 1421 persone che gli chiedono di vivere in un ambiente sano, farà tutto ciò che è in suo potere per dare le garanzie ai firmatari e ai cittadini tutti, nella speranza che le aziende coinvolte si mettano immediatamente in moto per risolvere i problemi dei miasmi. Come ribadito più volte non chiediamo la chiusura di nessuna attività, ma chi opera in quello che si sta rivelando il settore del futuro, e cioè l’economia circolare, deve mettere indiscutibilmente la persona e l’ambiente al centro del proprio progetto».
Manuel Gavini
19/12/2019