Dopo il successo di “Un secondo dopo l’altro”, il giornalista e scrittore Gabriele Ziantoni presenta la sua seconda fatica letteraria: una raccolta di 23 racconti illustrata dai piuÌ€ importanti street artist del momento dal titolo Nonostante tutto. “Racconto la mia generazione ammalata di precariato. Questo libro non sarebbe mai dovuto esistere. Ma questo vale anche per me, almeno dopo tutto quello che mi eÌ€ successo negli ultimi due anni. E invece siamo entrambi qui”. La raccolta di 23 racconti è illustrata dagli artisti piuÌ€ importanti del momento: Gemello (all’anagrafe Andrea Ambrogio), Solo, Diamond, Moby Dick, Sabrina H. Dan, Lucamaleonte e molti altri. “Nel 2019 non avevo cosiÌ€ voglia di pubblicare – spiega Gabriele – pur custodendo diversi manoscritti nel cassetto, nulla mi soddisfaceva abbastanza. Poi, la mia casa editrice L’Erudita e la mia ragazza Eleonora Granati mi hanno convinto a raccogliere tutti gli scritti che avevo seminato negli ultimi 20 anni e trasformarli in qualcosa di reale”. E la scelta di affiancare le illustrazioni ai racconti? “Da un lato puro piacere personale: sognavo da sempre di poter lavorare con artisti di questa portata. Dall’altro, quello piuÌ€ importante, la volontaÌ€ di fare rete: collaborare con ragazzi della mia etaÌ€ (Gabriele ha 36 anni ndr), con le mie stesse difficoltaÌ€, le mie stesse preoccupazioni, per dare vita ad un’opera unica. Che rischia di diventare negli anni una sorta di manifesto della mia generazione”. Ziantoni, infatti, dopo averlo trattato a lungo anche nel suo primo libro, torna su un argomento che evidentemente deve stargli molto a cuore: il precariato suo e dei suoi coetanei. “Da non confondersi, o almeno non solo, con quello professionale – continua Gabriele – l’incertezza lavorativa alla quale ci stanno costringendo da anni ha penetrato le maglie del nostro intimo. Si eÌ€ trasformata in un virus: ci ha contagiato tutti. Soffriamo della stessa malattia: quella dell’eterno oggi. Non avendo lavori stabili non possiamo programmare, quindi viviamo alla giornata, senza la voglia di impegnarci in niente. Appartengo ad una generazione disperata e dimenticata. Si eÌ€ pensato a chi ci ha preceduto e a chi verraÌ€. A noi della terra di mezzo, eÌ€ arrivata una semplice pacca sulla spalla e un saraÌ€ per la prossima volta” . “Per me la scrittura eÌ€ una forma di terapia – conclude Gabriele – e questo nuovo libro eÌ€ servito a darmi di nuovo una dimensione”.
13/12/2019