I provvedimenti sono relativi agli esiti dell’indagine condotta dal citato NAS e coordinata dalla locale Procura della Repubblica che ha consentito di individuare e disarticolare un consolidato sistema di corruzione asservito al rilascio di certificazioni mediche compiacenti finalizzate ad ottenere indebitamente una pluralità di benefici non solo circoscritti a pensioni di invalidità e ovvero alla L.104/1992 ma estese anche al rilascio di licenze di polizia (porto d’armi) a soggetti potenzialmente privi del necessario profilo psicologico e all’elusione delle misure restrittive carcerarie per pregiudicati con passaggio a regimi più blandi. Al riguardo, gli arrestati sono ritenuti responsabili delle ipotesi delittuose di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, falso in atto pubblico e truffa.
L’attività investigativa, avviata nel 2018, si è originata da verifiche sulle procedure adottate in occasione di visite mediche ambulatoriali erogate a carico del SSN e/o in regime di libera professione da parte di medici esclusivisti in servizio presso l’ospedale “San Giovanni di Dio” e, in particolare, del Centro di Salute Mentale di Fondi.
Gli accertamenti, svolti attraverso servizi di osservazione, attività tecniche ed analisi dei sistemi di videosorveglianza, hanno fatto emergere, quale vertice di un radicato e diffuso sistema corruttivo, la figura di un dirigente medico psichiatra in servizio presso il Csm a Fondi.
L’uomo, “in violazione dei doveri di pubblico ufficiale e dei principi di imparzialità ed indipendenza, riceveva indebitamente somme di danaro per compiere atti contrari ai propri doveri”, si legge in una nota del Nas. “Tra questi, nello specifico, ha assunto particolare rilievo il rilascio sistematico di certificazioni psichiatriche e medico-legali finalizzate a far ottenere ai pazienti (tutti consapevoli e interessati a fruire surrettiziamente dei benefici di legge) punteggi aggiuntivi per il raggiungimento di pensioni di invalidità o per il loro aggravamento, concessioni o benefici attribuiti dalla legge 104/1992 e per il rilascio o rinnovo del porto di fucile ad uso caccia. In tali condotte, il medico si avvaleva della complicità di un avvocato del Foro di Latina, di alcuni responsabili operanti presso patronati dell’area pontina nonché di intermediari, tutti destinatari di misure cautelari personali”.