Il Tribunale civile di Isernia ha condannato un Istituto neurologico di Isernia, a risarcire i danni causati ad un paziente di Cisterna operato nel 2011.
La sentenza, arrivata dopo quattro anni e soprattutto dopo una lunga istruttoria, riguarda un uomo di 60 anni con un danno permanente avuto in seguito al suo ricovero, nel 2011, presso una struttura convenzionata molisana, con diagnosi di “ernia discale lombare”.
Il giorno dopo il ricovero, l’uomo è stato sottoposto a un primo intervento chirurgico per l’asportazione di una lamina della vertebra L2-L3 destra, e successivamente dimesso il 30 dicembre. Il giorno dopo, però, iniziava il calvario con una serie di complicazioni scaturite dall’intervento. L’intensa lombalgia e la febbre elevata costringevano il paziente ad un nuovo ricovero d’urgenza presso la stessa struttura.
Successivamente, il 9 gennaio 2012, la risonanza magnetica lombare evidenziava la presenza di un’infezione con sede nell’avvenuto intervento, e per questo veniva eseguita una nuova operazione chirurgica per la revisione della pregressa ferita. Anche questa volta il paziente veniva dimesso con diagnosi di “altra infezione post operatoria” e sottoposto a terapia antibiotica.
Tuttavia, nei mesi a seguire, le conseguenze della precedente operazione hanno comportato lo scivolamento di una vertebra su quella sottostante per cui si rendeva necessario un terzo intervento chirurgico a cui faceva seguito una seconda stabilizzazione presso il CTO di Roma interessante tutte le vertebre lombari ad eccezione dell’ultima.
Tutto ciò ha evidentemente causato danni tali da compromettere la quotidianità dell’uomo il quale a tutt’oggi lamenta dolori e disfunzioni.
Dopo una lunga istruttoria fatta di documenti, sentenza della Corte di Cassazione, ma soprattutto di una consulenza tecnica d’ufficio disposta dal giudice e delle conclusioni dei consulenti universitari, al paziente, assistito dall’avv. Diego Cianchetti, è stato dichiarato che la causa dell’invalidità è da ricondursi ad una infezione post operatoria non correttamente trattata.
Per questo motivo, il Tribunale di Isernia ha emesso sentenza di condanna nei confronti dell’Istituto molisano per il risarcimento del danno.