Presidente Ciacciarelli, mi può dare un suo giudizio sull’azione amministrativa della sindaca di Roma, Virginia Raggi?
“Il mio giudizio sull’operato della amministrazione grillina è davvero fallimentare e non lo dico perché Virginia Raggi è ideologicamente lontana anni luce dal sottoscritto. E sotto gli occhi di tutti, infatti, come la Capitale d’Italia stia vivendo una stagione disastrosa sotto tutti i punti di vista e in tutti i settori della macchina amministrativa: in particolare, nei delicati comparti rifiuti, sicurezza, decoro urbano, mobilità, infrastrutture e commercio. Una stagione che speriamo si chiuda presto perché sta danneggiando la vivibilità delle famiglie capitoline e l’immagine dell’Urbe Eterna. Sono assolutamente convinto che i cittadini, in occasione delle prossime elezioni di Roma Capitale, sapranno cambiare: noi del centrodestra abbiamo tutte le carte in regola per fare bene e stendere un programma di governo, vicino alle istanze e ai bisogni delle famiglie romane”.
A Roma si vota tra circa un anno e mezzo. Vede una coalizione di centrodestra unita che possa tornare a governare il Campidoglio?
Esattamente, si voterà tra poco più di un anno e il centrodestra ha già inequivocabilmente dimostrato di aver capito che andare divisi e litigiosi non porta davvero da nessuna parte. Bisogna lavorare per un programma serio e credibile, che metta al centro il necessario rilancio della Capitale, e confrontarsi sui principi di dialogo e condivisione di intenti. Ripeto, a Roma sono convinto che andremo uniti e saremo alternativa sana e forte all’incompetenza della sinistra e alla demagogia pentastellata”.
Turismo e cultura: quanto sono importanti per il rilancio della Capitale?
“Cultura e turismo sono due elementi fondamentali per la Capitale d’Italia. Da presidente della commissione regionale Cultura e Turismo, posso affermare con preoccupazione che i dati e le analisi sul turismo a Roma sono inequivocabili: un turismo che vede tantissime presenze in termini numeri e quantitativi ma una bassissima permanenza dal punto di vista temporale, rispetto alle altri capitali: insomma, Roma sembra quasi essere una città toccata e fuga. Alla luce di questo contesto, è necessario elaborare una offerta turistica migliore, di maggiore qualità, lavorando a contrasto del degrado e implementando il decoro: bisogna combattere con più incisività l’abusivismo commerciale, aiutare le attività imprenditoriali locali, togliere i rifiuti dalle strade. Insomma, servono politiche di ampio respiro, strutturate, integrate: il turista deve venire a Roma per più giorni, godersi la Capitale e magari decidere di passare una giornata in una delle bellissime località della provincia romana e non solo: anche in Ciociaria, nella Tuscia e nel reatino ci sono realtà storico e culturali da visitare e apprezzare”.
Emergenza Rifiuti, come valuta la situazione della Capitale: quali le colpe di Raggi e Zingaretti?
“Sul fronte dei rifiuti, ormai siamo giunti alle comiche. Abbiamo un presidente di Regione, Nicola Zingaretti, che da ormai sette anni deve ancora varare il piano regionale Rifiuti eppure preferisce fare scaricabarile, scappando dalle proprie responsabilità istituzionali e criticando la sindaca Raggi. Che, da par suo, nasconde la polvere sotto il tappeto e se la prende col Governatore del Lazio. Un botta e risposta che non porta da nessuna parte, anzi incide in maniera devastante sul territorio di Roma: la città è sporca e si continuano a spendere milioni di euro per portare l’immondizia fuori Italia. Siamo piombati in una vera e propria emergenza, servono risposte istituzionali immediate e condivise. Raggi e Zingaretti se lo mettano in testa”.
Come dimostrato poc’anzi, quando si parla di Roma, si parla anche di Regione Lazio. Come giudica l’operato del presidente Nicola Zingaretti?
“Se possibile questo secondo mandato è ancor peggiore del primo. Non è un segreto che ormai Zingaretti abbia totalmente abbandonato il timone della Regione Lazio, per dedicarsi al ruolo di segretario del Partito Democratico. Intanto i problemi dei cittadini si moltiplicano e lui vive nella totale noncuranza. Scandaloso”.
Recentemente lei e il consigliere Palozzi siete passati da Forza Italia a “Cambiamo” di Toti. Quali le ragioni di questo passaggio e dove si colloca Cambiamo?
“Lasciare Forza Italia è stata una scelta sofferta, ma inevitabile. Insieme ad Adriano abbiamo tentato, in tutti i modi, di cambiare dall’interno il partito. Non ce l’hanno permesso. In Toti abbiamo visto il naturale approdo per due moderati come noi, che credono nel trittico: territorio, merito e primarie. Il partito deve essere scalabile, basta con i nominati! In Giovanni Toti abbiamo trovato l’interlocutore giusto per realizzare quel cambiamento che Forza Italia non ha voluto, e che il nostro elettorato ci chiede da tempo. Partirà una fase nuova, di rilancio per il mondo moderato italiano ancorato al Centrodestra”.