La rimodulazione è stata giustificata dalla maggioranza targata Movimento 5 Stelle con la necessità di finanziare, grazie ai maggiori introiti, agevolazioni e scontistiche sui servizi comunali come scuole e asili, refezione scolastica e assistenza domiciliare: la cosiddetta “manovra del welfare” della giunta di Adriano Zuccalà. Una motivazione che non ha salvato l’amministrazione comunale dalle critiche dell’opposizione, da sinistra e da destra.
«Proveranno a sostenere che siamo contro queste misure sociali – commenta il consigliere Stefano Mengozzi, di Pomezia Domani – ma la realtà, che ho ricordato in aula, è che si doveva ottenere lo stesso risultato con una revisione della spesa. Un esempio? Buttiamo decine di migliaia di euro in pareri legali, solo perché forse non ci si fida dei propri dirigenti comunali. Ci sono mille iniziative da prendere: dalla lotta all’evasione tributaria a migliaia di condoni edilizi fermi. Non possono essere i cittadini a rimetterci sempre». E mentre il capogruppo 5Stelle Massimiliano Villani spiega che l’aumento sarebbe «esiguo», cioè «di circa 4 euro al mese in media», parte all’attacco anche il consigliere della Lega Fabio Fucci: «Ciò che è assurdo è che sindaco, assessori e consiglieri comunali del M5S per loro si riservano tutto un altro trattamento: uno stipendio aumentato e gettoni di presenza gonfiati – scrive Fucci sulla sua pagina facebook – Alla faccia dell’onestà e dell’etica! Come dire: noi siamo noi, e i cittadini devono pagare. Noi della Lega – Salvini Premier abbiamo presentato un emendamento per impedire questo aumento e il M5S l’ha respinto scrivendo l’ennesima triste pagina di questa fallimentare amministrazione».