L’affaire Marino 2 si è trasformato in una partita a scacchi giudiziaria che rischia di portare il Municipio sull’orlo del fallimento. Parliamo della lottizzazione edilizia che vari costruttori vorrebbero realizzare in località Divino Amore, ai piedi dei Colli Albani, al confine con Roma. 15mila nuovi abitanti e circa un milione di metri cubi di cemento su area verde e in parte vincolata. Sulla zona interessata dal Piano edilizio insiste, da ottobre 2018, anche il Parco dell’Appia Antica che è stato esteso per salvare dalle ruspe quel pezzo ancora intonso di Agro romano.
L’ampliamento però non sarebbe corretto dal punto di vista formale. Ne sono convinti i giudici amministrativi del Tar del Lazio che nei giorni hanno sospeso il giudizio amministrativo, rinviato le carte alla Suprema Corte Costituzionale. Ma anche il Tar ha pure informato della vicenda il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i Presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati. L’intera vicenda è stata rivelata in esclusiva dal Caffè dei Castelli Romani.
LE TRE SENTENZE DEL TAR
Ma ritorniamo sul punto giudiziario. Tra il 19 e il 22 novembre scorsi, il Tar laziale ha pubblicato tre sentenze con le quali boccia tutti i tentativi della Giunta Colizza di stoppare la lottizzazione. L’Amministrazione pentastellata, difatti, tra febbraio e agosto 2018 aveva votato varie delibere di Giunta e di Consiglio per sospendere l’intero Piano edilizio. Dopo le delibere sono arrivati anche i conseguenti atti dell’ufficio tecnico comunale. In buona sostanza, per i giudici del Tar tutte le decisioni adottate dalla Giunta, dal Consiglio comunale e dall’Ufficio tecnico marinese sono illegittime.
SPALLATA DEI COSTRUTTORI A REGIONE ED ENTE PARCO
I costruttori, tra l’altro, non hanno dichiarato guerra solo al Comune di Marino, ma anche alla Regione Lazio ed all’Ente Parco dell’Appia Antica. Entrambi gli enti si sono costituiti in giudizio al Tar per difendersi. La Regione ha sostenuto in particolare “che nessuna responsabilità è ascrivibile (nei suoi confronti, ndr) in merito alla richiesta di risarcimento danni formulata dalla parte ricorrente”. Il risarcimento chiesto alla Regione ammonta a oltre 45 milioni di euro. L’Ente Parco ha presentato in giudizio una dettagliata relazione tecnica. Resta il fatto che, al netto della forse flebile difesa in giudizio degli Enti, i giudici per il momento hanno dato ragione ai costruttori. Nei ricorsi si chiedono complessivamenti quasi 281 milioni di euro al Comune di Marino:”ˆcirca 7 volte le entrate comunali di un intero anno.
GLI ENTI PUBBLICI POSSONO DIFENDERSI
Il Comune di Marino, come anzidetto, rischia di fallire economicamente, schiacciato dai cospicui risarcimenti e indennizzi cospicue richieste avanzate dai promotori del Piano edilizio stanno promuovendo contro l’ente: Consorzio Ecovillage, Dea Capital Real Estate, le società Cristina srl, La Mole Due srl. Ma tutte le Amministrazioni pubbliche chiamate in giudizio, Comune di Marino, Regione Lazio, Ente Parco dell’Appia Antica, oltre al Ministero dei Beni Culturali e Turismo, potrebbero utilizzare varie armi per difendersi sui vari fronti di scontro: giudiziario, economico, politico e istituzionale. Lo faranno? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati. Speriamo ci rispondano presto.
Le domande per Ministro, Assessore e Sindaco di Marino
Ricorrerete al Consiglio di Stato contro le tre sentenze del Tar del Lazio che hanno sospeso il giudizio sulla lottizzazione nota come “Marino 2” e chiamato in causa la Corte Costituzionale? Sia in caso negativo che positivo, per quali ragioni? Il vincolo del Mibact che dallo scorso 16 settembre tutela i comuni di Marino, Castel Gandolfo e Albano non è ancora perfezionato, ma in itinere? Le norme di salvaguardia previste dalla legge istitutiva del vincolo sono in grado, sin da ora, di bloccare ogni pretesa edificatoria sull’area di Marino 2: le farete valere qualora necessario? Sia in caso negativo che positivo, per quali ragioni? Queste domande Il Caffè ha inviato al Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini; all’assessore regionale all’Urbanistica, Massimiliano Valeriani, e al sindaco di Marino, Colizza.
Conte contro il Parco dell’Appia Antica
Il premier Conte ha chiesto alla Corte Costituzionale di verificare se l’ampliamento del Parco dell’Appia Antica deciso dalla Regione Lazio ad otttobre 2018 è legittimo. “Dubbi sulla costituzionalità della legge regionale che amplia l’area verde – scrivono i giudici nelle sentenze su Marino 2 – sono stati già sottoposti al vaglio di costituzionalità a mezzo ricorso (…) della Presidenza del Consiglio (…) il 28 dicembre 2018”.