Il grido d’allarme dell’associazione CPPS (Comunità Pontina Parchi e Sistemi naturali) riguarda la riserva naturale regionale della Sughereta, il bosco di Pomezia, il cui ecosistema sarebbe da tempo messo a repentaglio da attività umane ben poco rispettose della natura. “All’interno della riserva – scrive l’associazione – si registra spesso la presenza, anche notturna, di auto e moto che talvolta ingaggiano tra loro addirittura competizioni di ogni genere. Altrettanto frequenti sono le presenze di cacciatori e di quanti accendono fuochi non autorizzati”.
La richiesta alle autorità è quella di proteggere il bosco attuando “una rigorosa regolamentazione degli accessi”. “Contro tali comportamenti, vietati dalla legge, che compromettono la salvaguardia dell’ecosistema dell’area e che rappresentano un pericolo per le persone e per i bambini che svolgono in loco attività didattiche legate alla conoscenza dell’ambiente naturale – scrivono – l’Associazione CPPS ha inviato una nota formale al sindaco di Pomezia e all’assessore all’Ambiente, alla Polizia Locale, ai Carabinieri Forestali, all’Ente Parco dei Castelli Romani e al Comando Centrale dei Vigili del Fuoco, chiedendo loro di attuare, ciascuna nel proprio ambito di competenze e tramite un’azione di coordinamento, una efficace regolamentazione di tutti gli accessi all’area della Riserva tale da impedire concretamente l’ingresso a tutti i veicoli, fatti salvi quelli relativi alla sicurezza, alla vigilanza e alle attività agricole”.
“L’Associazione chiede inoltre al Comune di Pomezia di mettere a disposizione adeguati mezzi economici per consentire all’Ente Parco dei Castelli Romani l’installazione di idonea cartellonistica e di altri strumenti, come sbarre, cancelli o altro, tali da impedire l’accesso ai mezzi non autorizzati e di contrastare tutte le azioni illecite e non confacenti alla natura del luogo”.