“Discarica di Albano, sospendete la strana proroga”. È l’invito scritto su uno striscione che i presidenti di alcune storiche associazioni e comitati di Roma sud hanno rivolto all’intero Consiglio del Lazio oggi pomeriggio, 20 novembre. Del resto, l’ordine del giorno della seduta lascia poco all’immaginazione: “Emergenza rifiuti nel Lazio”. In particolare, cittadini, associazioni e comitati chiamano in causa Marco Cacciatore (M5S), presidente della Commissione regionale Rifiuti, Massimiliano Valeriani (PD), assessore regionale ai Rifiuti; e Flaminia Tosini, responsabile dell’Area Rifiuti del Lazio che il 31 ottobre scorso ha deciso di riavviare il cimitero dei rifiuti albanense. Si tratta delle cariche amministrative di vertice del settore rifiuti regionale che hanno il potere di sospendere l’autorizzazione al riavvio della discarica e di fermare l’inizio del cantiere, ormai prossimo. L’immondezzaio di Albano da anni massacra le falde acquifere e la salute dei cittadini che vivono nell’area vasta ricompresa tra Albano, Ardea e Pomezia. Questo singolare riavvio ha fatto arrabbiare molto anche il sindaco di Albano, Nicola Marini: l’Area Rifiuti non ha mai convocato i comuni di Albano, Ardea e Pomezia, la Città Metropolitana di Roma, la Asl Roma 6, l’Arpa Lazio e il Ministero. Il primo cittadino Marini ha scritto una lettera al Governatore Nicola Zingaretti, al Prefetto di Roma, Gerarda Pantalone, e all’assessore ai Rifiuti Valeriani per chiedere di sospendere l’autorizzazione regionale.
IN CAMPO CITTADINI, ASSOCIAZIONI E COMITATI
Il 14 novembre, i cittadini che risiedono a ridosso della discarica di Albano hanno depositato un circostanziato ricorso al Tar del Lazio contro la determina regionale. Della vicenda, quindi, dovranno occuparsi i giudici amministrativi. Ma ora a scendere in campo per chiedere lo stop immediato ed urgente al riavvio dell’immondezzaio con un messaggio forse più ‘politico’ sono anche le storiche associazioni della zona. Salute e Ambiente di Cancelliera, con il presidente Amadio Malia; Latium Vetus, con il Presidente Giacomo Castro; comitato Santa Palomba, con il Presidente Paolo Ceccarelli; comitato Roma Due, con la Presidente Rossella D’Orazio.