Al coro unanime di “No” alla discarica si è così unito anche questo. «Un mostro di tale entità va fermato – tuona l’Assessora all’ambiente di Velletri, Francesca Argenti -, la cosa grave è che non vengono specificate le percentuali delle tipologie di rifiuti, non si conoscono le quantità di materiali inerti e quelle dei materiali che inquinano. Il sospetto aumenta. Fino a quando non c’è la richiesta da parte di tutti delle integrazioni, il progetto non verrà neanche pubblicato. Abbiamo fatto questo Consiglio comunale straordinario. Maggioranza e opposizione, abbiamo tutti votato la delibera di netta contrarietà alla discarica».
L’immondezzaio che Ecoparco vuol fare è molto preoccupante, visto che sorgerebbe sulle preziose falde idriche che alimentano molti pozzi rurali, 4mila ettari di coltivazioni e gli acquedotti di Aprilia, Latina nord, Cisterna, Anzio e Nettuno. Eppure la situazione si fa davvero grottesca, se si mettono insieme alcuni pezzi: non solo una discarica, più grande, della Ecoparco Srl “scoperta” e resa nota dal nostro giornale nel 2014 fu già bocciata dalla Regione Lazio e dal Tar, soprattutto per via delle abitazioni troppo vicine e delle acque da tutelare. Ma il “nuovo” piano Ecoparco appare identico in molte, cruciali parti, al progetto della discarica che la Ecosicura Srl vuol fare a Colli del Sole, in zona Casalazzara di Aprilia, al confine con Ardea e a soli 3 km dalla discarica di Roncigliano che ha già inquinato le locali falde. E adesso la commedia degli equivoci con i proprietari dell’ex cava di Lazzaria che disconoscono in pieno l’iniziativa di Ecoparco. “Non vi è alcun accordo tra APL e la Ecoparco di qualsivoglia natura avente oggetto la Cava – scrivono i proprietari del sito – e né la APL ha alcuna conoscenza del progetto, né ha alcun modo acconsentito alla realizzazione dello stesso nella Cava”. I proprietari dell’ex cava non si opposero al precedento mega-progetto Ecoparco che prevedeva una vera e propria Malagrotta bis in quello stesso sito.