Il singolare scenario in cui la società Ecoparco Srl ha riesumato il progetto della megadiscarica sulle falde acquifere di Carano si colora di nuove strane sorprese. I proprietari dei terreni, la APL Immobiliare Srl, non ne sapevano nulla e sconfessano il progetto. E dopo averlo scritto alla Regione Lazio – che ancora non pubblica il progetto – e alla Ecoparco Srl, lo ha “gridato” nel corso del Consiglio comunale straordinario di Velletri sul tema. Il 18 novembre, nell'Aula consiliare, la APL ha consegnato la lettera.
Al coro unanime di “No” alla discarica si è così unito anche questo. «Un mostro di tale entità va fermato – tuona l'Assessora all'ambiente di Velletri, Francesca Argenti -, la cosa grave è che non vengono specificate le percentuali delle tipologie di rifiuti, non si conoscono le quantità di materiali inerti e quelle dei materiali che inquinano. Il sospetto aumenta. Fino a quando non c'è la richiesta da parte di tutti delle integrazioni, il progetto non verrà neanche pubblicato. Abbiamo fatto questo Consiglio comunale straordinario. Maggioranza e opposizione, abbiamo tutti votato la delibera di netta contrarietà alla discarica».
L'immondezzaio che Ecoparco vuol fare è molto preoccupante, visto che sorgerebbe sulle preziose falde idriche che alimentano molti pozzi rurali, 4mila ettari di coltivazioni e gli acquedotti di Aprilia, Latina nord, Cisterna, Anzio e Nettuno. Eppure la situazione si fa davvero grottesca, se si mettono insieme alcuni pezzi: non solo una discarica, più grande, della Ecoparco Srl “scoperta” e resa nota dal nostro giornale nel 2014 fu già bocciata dalla Regione Lazio e dal Tar, soprattutto per via delle abitazioni troppo vicine e delle acque da tutelare. Ma il “nuovo” piano Ecoparco appare identico in molte, cruciali parti, al progetto della discarica che la Ecosicura Srl vuol fare a Colli del Sole, in zona Casalazzara di Aprilia, al confine con Ardea e a soli 3 km dalla discarica di Roncigliano che ha già inquinato le locali falde. E adesso la commedia degli equivoci con i proprietari dell'ex cava di Lazzaria che disconoscono in pieno l'iniziativa di Ecoparco. “Non vi è alcun accordo tra APL e la Ecoparco di qualsivoglia natura avente oggetto la Cava – scrivono i proprietari del sito - e né la APL ha alcuna conoscenza del progetto, né ha alcun modo acconsentito alla realizzazione dello stesso nella Cava”. I proprietari dell'ex cava non si opposero al precedento mega-progetto Ecoparco che prevedeva una vera e propria Malagrotta bis in quello stesso sito.