COSTRUTTORI ALLA RISCOSSA
Il Tar del Lazio ha rinviato alla Corte Costituzionale la decisione sull’ampliamento del Parco e il destino della cementificaizone Marino2, con una ordinanza della seconda sezione quater sottoscritta dai tre giudici Leonardo Pasanini, Francesco Arzillo e Emanuela Loria il 20 novembre. I magistrati hanno accolto i ricorsi presentati da coloro che quella lottizzazione vogliono realizzarla ad ogni costo: Consorzio Ecovillage, Dea Capital Real Estate, Società di Gestione del Risparmio spa, Le Mole Due srl, Cristina srl, Futuro Immobil Italia srl e infine Arcadia 2007 srl. “Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio – si legge tra le carte che il Caffè ha potuto consultare – dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale relativa all’articolo 7 della legge regionale Lazio del 22 ottobre 2018 n.7”. Data l’estrema rilevanza della vicenda, che coinvolge i massimi poteri dello Stato, l’ordinanza è stata inviata dal Tar del Lazio anche al Presidente del consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte; al Presidente della Camera, Roberto Fico; e alla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati. L’inchiesta completa sul prossimo numero del Caffè in distribuzione da giovedì 28 novembre. Altro aspetto cruciale sulla cementificazione del Divino Amore e dintorni, chiamata Marino2, riguarda i 281 milioni di euro di risarcimento chiesti dai citati costruttori e soci al Comune di Marino. Una somma 7 volte superiore alle entrate comunali marinesi di un intero anno chiesta propria nel procedimento davanti alla seconda sezione quater del Tar del Lazio. Nel provvedimento di rinvio alla Corte costituzionale, i giudici amministrativi ventilano chiaramente una ipotesi risarcitoria.