L’Eurodeputato pontino della Lega, Matteo Adinolfi scende in campo chiedendo di modificare e migliorare la proposta oggetto di discussione che così come concepita ora penalizzerebbe oltremodo anche il settore agricolo italiano e quei territori come la provincia di Latina che vedono nell’agricoltura uno dei loro principali settori economici.
«Non è questo pensato dagli euro burocrati di Bruxelles – spiega Adinolfi – il modo di aiutare l’ambiente sottraendo risorse all’agricoltura e allo sviluppo delle aziende agricole. Per noi le risorse per la tutela ambientale e le coltivazioni sane non devono essere sottratte ma aggiunte, e i costi della politica ambientale non vanno dunque scaricati su territori come il nostro che hanno nell’agricoltura una delle principali attività economiche. Non è certo l’agricoltura italiana con le sue pratiche sane la responsabile dei cambiamenti climatici e l’Europa ha il dovere di garantire agli agricoltori risorse adeguate alle loro esigenze produttive. La Lega è sempre stata per la tutela dell’ambiente, ma per quanto riguarda la Pac ritengo sia necessario soprattutto tutelare i nostri agricoltori e la qualità dei prodotti italiani e migliorare anche la tracciabilità e i controlli delle coltivazioni, che in Italia sono già rigorosissimi, estendendoli anche a tutti gli altri paesi europei, anche per competere contro quei paesi extraeuropei che utilizzano prodotti e pesticidi altamente inquinanti per l’ambiente. L’agricoltura è un settore strategico per il nostro Paese e il nostro territorio, in questo senso, dunque, è fondamentale il mantenimento dell’attuale livello di spesa, in termini reali ed a valori costanti, all’interno del prossimo Piano pluriennale finanziario (MFF 2021-2027). L’approssimarsi della nuova Politica agricola comune apre a una serie di opportunità socio-economiche e anche ambientali che, se ben gestite durante la fase preparatoria, possono concorrere al rilancio delle comunità locali, in particolare quelle ubicate nelle aree interne del Paese. Altrettanto necessario, è unire a un’azione efficace e integrata di tutti i Fondi strutturali europei, politiche nazionali di sostegno e incentivi: partendo dalle misure fiscali per arrivare a programmi di infrastrutturazione e gestione del territorio. Serve dunque un rinnovato protagonismo politico del nostro Paese, all’interno dei negoziati comunitari, per dare impulso alla tutela e valorizzazione delle produzioni tipiche. Le nostre Regioni – conclude Adinolfi – devono mantenere la piena autonomia gestionale negli interventi dello sviluppo rurale anche per tutelare il protagonismo dei nostri territori. La Politica Agricola comune – conclude Adinolfi – non può e non deve dunque essere uno spot ambientalista per questo chiediamo al ministro Bellanova che in sede europea il nostro Paese prenda posizioni nette e unitarie contro una visione fuorviante del sistema agricolo. Sì alla tutela dell’ambiente ma a pagarne il prezzo non sia il mondo agricolo italiano e locale».