Il ricorso del Latina Calcio contro i canoni concessori per l’utilizzo degli impianti sportivi reclamati dal Comune si è rivelato un flop. Il Tar di Latina lo ha dichiarato inammissibile, precisando che trattandosi esclusivamente di soldi il giudice competente è quello ordinario. La SSD Latina Calcio 1932 ha impugnato l’autorizzazione del 21 giugno scorso per l’utilizzo in gestione dello stadio comunale “Domenico Francioni” e l’impianto sportivo ex Fulgorcavi, le proroghe all’utilizzo degli impianti disposte il 16 novembre 2017 e la richiesta dei canoni del 18 giugno scorso, con successiva messa in mora. Un ricorso in cui la società sportiva ha sostenuto che l’ente di piazza del Popolo viola il regolamento comunale relativamente ai canoni, affermando che non sarebbero mai stati determinati “in maniera chiara, trasparente e legittima”, e che la gestione degli impianti sportivi, a differenza di quanto sinora avvenuto nel capoluogo pontino, deve essere affidata mediante una gara pubblica e non andando avanti con le autorizzazioni temporanee. Per la Latina Calcio 1932 sempre i canoni sarebbero poi stati “determinati arbitrariamente e sottratti all’approvazione della giunta comunale”. Motivazioni con cui la società ha giustificato la sua decisione di non pagare quei canoni concessori, ritenendoli non dovuti. Ma il ricorso è stato dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione e la società sportiva condannata a pagare 1.500 euro di spese legali al Comune.
09/11/2019