«Ho scelto di lasciare il Movimento 5 Stelle perché, soprattutto nell’ultimo periodo, non ho avuto modo di apprezzare quegli elementi di partecipazione che lo caratterizzavano» aveva dichiarato sui social Anna Maria Tarantino annunciando il suo imminente passaggio politico. «Scelgo il movimento politico “Cambiamo! Con Toti” perché a sinistra non vado – aggiunse sul suo profilo facebook – Non amo l’accordo fatto tra M5S e Pd, credo nelle forze moderate. Non amo i complottisti che compongono anche la galassia dei 5S. Ho scelto “Cambiamo!” perché bisogna continuare a dare il proprio impegno a favore della comunità».
E immediata è stata la reazione social della consigliera al procedimento disciplinare partito nei suoi confronti: «Ho mandato alla responsabile degli enti locali del M5S (Valentina Corrado, ndr) una lunga lettera con la quale criticavo una serie di azioni che secondo me non facevano bene al movimento, la risposta è stata il silenzio». «Mi sono rivolta a parlamentari, a consiglieri regionali, ma niente – aggiunge Anna Maria Tarantino – Oggi, dopo che ho abbandonato (con piacere) il Movimento 5 Stelle ricevo la convocazione da parte dei probiviri del Movimento, non per quel motivo ma perché non gli è andato giù il fatto che sia andata via». «La risposta arriverà – conclude Tarantino – vorrei sapere se tutti quelli che non si sono allineati alle scelte del capo politico, che con dichiarazioni e azioni hanno fatto l’opposto in tutti questi mesi (e che continuano a criticare), hanno avuto analogo trattamento».
Sul “caso Tarantino” interviene anche il sindaco pentastellato di Ardea Mario Savarese: «Prima di essere eletta grazie al simbolo che ha cavalcato – dichiara il Primo cittadino – ha sottoscritto un documento etico che la impegnava a dare le dimissioni nel momento in cui non avesse più condiviso le nostre scelte». «Credo che il suo piano portasse a questo fin dall’inizio – ha aggiunto il sindaco – quando si è resa conto che non poteva occuparsi solo di cose che lei sola riteneva utili, ha capito di non poter più godere del suo ruolo. Se fosse veramente stata coerente si sarebbe dimessa». «Sono contento di essermene liberato – ha concluso Mario Savarese – La città ne trarrà beneficio».