La risposta del Catasto dei Terreni è in parte sorprendente per chi non è particolarmente addentrato nella questione. All’associazione La Lente, a Mengozzi, al Comune di Pomezia e alla stessa società Nova Lavinium, l’Agenzia ha scritto poche righe piuttosto chiare. Si parte dall’atto di vendita del 1961, nel quale, scrive il Catasto, “non ci sono riferimenti alle strade del borgo di Pratica di Mare”. “Ulteriore riscontro – si legge ancora – si evidenzia anche dal verbale di assemblea Nova Lavinium spa (…) nel quale oltre alla trasformazione della denominazione sociale in Nova Lavinium srl, si rileva uno specifico elenco di proprietà immobiliari, con i relativi identificativi catastali di fabbricati e terreni, senza nessun riferimento ai tratti stradali sopra citati”. Insomma, la stessa Nova Lavinium, elencando le sue proprietà nell’area del borgo, non avrebbe citato le strade.
La chiusura della lettera del Catasto è netta. “Tali sedi stradali risultano, invece, già ricomprese nelle Mappe del Vecchio Catasto (n. 118) e del Nuovo Catasto Terreni (Originale d’Impianto n. 6) oltre che nei Registri di Partita, in consistenza della partita speciale Strade Pubbliche“.
Questo dimostra che le strade del borgo medievale sono effettivamente pubbliche? Secondo il consigliere Mengozzi sì, tanto che ha chiesto all’Amministrazione comunale di Pomezia di “intervenire subito con un provvedimento che possa obbligare la proprietà degli edifici alla rimozione del cancello”.