Tutti gli interventi degli specialisti presenti hanno sottolineato l’importanza della prevenzione per sconfiggere il tumore al seno. I dati riportati sono impressionanti: il 98% delle donne colpite da tumore alla mammella riescono a guarire se la malattia è presa al tempo giusto. E questo può avvenire solo attraverso l’adozione di controlli preventivi, specie con l’avanzare dell’età
Allo stesso modo durante gli interventi è stato sottolineato che meno della metà delle donne risponde agli inviti di screening alla mammella che la Asl di Latina invia a casa. Sembra quasi esserci un rifiuto delle donne a sottoporsi a quell’esame perché reputato di scarsa qualità, solamente perché gratuito e fatto da una struttura pubblica.
In realtà è proprio la Breast Unit dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, cioè una struttura specialistica dedicata proprio alla prevenzione del tumore al seno, ad offrire le maggiori garanzie di qualità del servizio di prevenzione. L’esame mammografico viene operato da esperti che si dedicano unicamente a quel tipo di analisi e quindi vantano un esperienza sicuramente maggiore di quella che potrebbe offrire un’altra struttura. L’esame mammografico, che è di difficile valutazione, viene letto da due dottori “alla cieca”, cioè ognuno non conosce il parere dell’altro: in questo modo si è certi del risultato quando i due pareri concordano. Se vi è anche una minima discordanza, interviene un terzo esperto e viene fatta un’approfondita valutazione. Qualora rimanesse anche un piccolissimo dubbio, la paziente viene richiamata per ulteriori accertamenti, al fine di fornire una diagnosi certa. Un percorso questo che garantisce la paziente anche nel malaugurato caso di scoperta del tumore. La Breast Unit segue infatti la paziente in tutto il suo percorso, non solo con l’operazione, ma con supporto in tutte le fase prima, durante e dopo l’intervento. L’alta specializzazione dell’equipe del Santa Maria Goretti riesce inoltre ad avere ottimi risultati in fatto di interventi conservativi: non sempre, per intervenire bisogna asportare l’intera mammella, magari si riesce a raggiungere l’obiettivo anche con interventi meno invasivi. Ma questo dipende appunto dalla professionalità dell’equipe che opera.
Il Prof. Fabio Ricci, direttore della Breast Unit di Latina, ha lanciato però anche un appello affinché si combatta la disinformazione, che sul tema del tumore al seno è pericolosissima, perché potrebbe costare la vita ad una donna che magari segue consigli sbagliati. In particolare il Prof. Ricci si è soffermato sul fatto che strutture private pubblicizzano ecografie al seno come sistemi di prevenzione per individuare un tumore, mentre l’ecografia, in realtà, è solo un esame complementare, che comunque non può dare alcuna certezza. L’unico screening a cui sottoporsi è quello della mammografia letta da esperti. E non si capisce perché – ha affermato Ricci – più della metà delle donne a cui mandiamo l’invito di sottoporsi alla mammografia gratuita non rispondono. E magari poi si vanno a sottoporre a una costosa quanto inutile ecografia dal privato.
Il problema dell’adesione delle donne agli screening gratuiti comporta anche il fatto che se non si arriva almeno al 60% delle adesioni, la Breast Unit di Latina non può richiedere alle strutture sanitarie nazionali di allargare la diagnostica alle donne più giovani, riuscendo così a salvare ulteriori vite grazie alla diagnosi precoce.
La giornata dedicata alla prevenzione prosegue con il Gazebo a cura della Andos-Aprilia che stazionerà in piazza Roma proprio per informare le donne.
Alle 19.30 nella chiesa arcipretale di San Michele si terranno i concerti del cori Liberi Cantores, Laeta corda, Rutuli cantores.
Per le donne dai 50 in su, ricordiamo, che hanno diritto alla mammografia gratuita almeno una volta ogni 2 anni. Solitamente arriva l’avviso a casa, ma in caso questo dovesse mancare, chiunque può prendere contatto direttamente con il Dipartimento di prevenzione screening all’ 800.065.560.