Segretario, questa lunga trattativa con Lbc sembra finalmente stia andando in porto…
«Siamo quasi arrivati al culmine di una trattiva i cui passaggi sono stati scanditi sempre da un voto all’unanimità nella Direzione del partito. Prima abbiamo votato favorevolmente all’appello lanciato dal Sindaco quest’estate. Poi è stata designata una delegazione – formata dal sottoscritto e dai consiglieri comunali Forte e Zuliani – che si è seduta al tavolo con Lbc. E in ultimo il documento programmatico sui temi. Restano gli ultimi passaggi del voto definitivo sull’accordo e sui nomi».
L’accordo tra voi e i civici ha avuto sicuramente una gestazione lunga. Perché un anno e mezzo fa, quando ci fu un primo tentativo di dialogo, l’intesa non si concretizzò?
«Per Coletta ed Lbc i tempi non erano maturi. Noi sicuramente abbiamo insistito e abbiamo fatto il possibile per trovare una convergenza. Del resto, quando sono stato eletto segretario del Pd, gli iscritti hanno votato all’umanità affidandomi un mandato chiaro: comporre un dialogo con Lbc. E in questa direzione – lo voglio ricordare, in quanto atto di responsabilità – andavano le dimissioni dalla presidenza della commissione Trasparenza consegnate da Nicoletta Zuliani quando ha deciso di sostenere Coletta alle ultime elezioni provinciali».
Allora il leitmotiv della vostra corrente – oggi diventata maggioranza – era: “Uniti contro le destre”. È ancora così?
«Dobbiamo lavorare con i civici per costruire un fronte comune di centrosinistra. Ma dobbiamo stare attenti a non delineare una scelta di campo netta. Significa che non dobbiamo escludere il voto di protesta di quei delusi che Lbc è riuscita ad intercettare alle ultime amministrative. E in parte anche noi con quella percentuale al primo turno. Per arginare un passato amministrativo che cerca di riproporsi sotto altre vesti, bisogna impostare un racconto nuovo».
In questi giorni si sta parlando di una querelle interna al partito sui nomi da proporre per gli assessorati che Coletta dovrà cedere in giunta: esponenti romani VS esponenti pontini. Come stanno le cose?
«Ho letto questa ricostruzione, ma di nomi non ne sono ancora stati fatti. Tecnici o politici, valuteremo in Direzione le proposte. E, personalmente, ritengo che esponenti che provengono dal territorio possano benissimo soddisfare i vari profili sia in termini di governo che di rappresentanza».