Domenica 20 ottobre alle 18 presso la Casa del Jazz di viale di Porta Ardeatina 55, la Scuola Popolare di Musica di Testaccio dà il via all’anno scolastico 2019-2020 con il consueto concerto di apertura a tema. E il tema stavolta sono i “tre giorni di pace, amore e musica”, quelli di Woodstock 1969, il bagno di corpi e di note che cambiò i suoni, il costume e il ruolo sociale delle giovani generazioni, di cui ricorre quest’anno il cinquantennale. Woodstock 50 anni dopo propone dunque rielaborazioni a firma SPMT dei brani di Woodstock. Un mélange storico-musicale che parte dalle radici americane, dal bluegrass e dal folk del selvaggio ovest, per arrivare subito a Nashville e quindi ai grandi del rock che ne portarono a Woodstock la pianta e la staffetta: Dylan, Joan Baez, Canned Heat, Crosby-Stills-Nash. E poi c’è il gospel, altra matrice fondamentale (uno per tutti: Joe Cocker con la sua versione di With a little help). E quindi arrivano, rivisitati, i suoni di Woodstock, quelli grassi e potenti che i ragazzi d’oggi, nati nel minimalismo digitale, venerano come miti classici: la Stratocaster di Hendrix, l’Hammond di Gregg Rolie. Non senza quei rimaneggiamenti strumentali, al limite della ri-creazione, cui la Scuola di Testaccio ci ha abituati negli anni: in questo caso con la presenza di Antonello Salis (tributo a Hendrix con fisarmonica e pianoforte) e con la band giovanile della Scuola (una jazz band ellingtoniana al completo, con tutti i fiati e la ritmica). “Un modo per rivivere l’eredità di un festival che è stato espressione della controcultura giovanile e dei valori hippie”, come ha scritto Roberto Nicoletti. Il tutto con il contributo del Mibac e il patrocinio del I Municipio.
17/10/2019