Il 1° ottobre scorso il Coni Sport e Salute Spa (l’ex Coni Servizi SpA) ha pubblicato ufficialmente il concorso internazionale per la riqualificazione dell’area del Foro Italico. Si tratta di un concorso in due fasi, la prima si chiuderà il 10 gennaio 2020, termine entro il quale si possono presentare i progetti per “una proposta – si legge nel bando – che concorra a migliorare la qualità urbana, l’occupazione e le opportunità di crescita e sviluppo, sia nell’ambito di manifestazioni sportive che di eventi di diverso carattere. E in effetti l’area, che risale al Ventennio ed è considerata una delle più alte espressioni dell’avanguardia razionalista, avrebbe bisogno di parecchi interventi. Chi mastica un po’ di tennis o almeno ama frequentare il jet set che una settimana l’anno si riunisce alle pendici di Monte Mario per gli Internazionali di Roma, torneo inserito nei Masters 1000 dell’ATP (cioè tra i più importanti al mondo), conosce lo Stadio Centrale e sa che quando arriva la pioggia la magia finisce, si aprono gli ombrelli, gli spalti si svuotano, la gente si accalca dentro ai pochi (e stretti) punti ristoro appositamente allestiti. Ecco perché sicuramente il progetto di riqualificazione di tutta l’area sportiva non potrà che partire dalla copertura del Centrale, opera che permetterebbe al torneo di Roma almeno di raggiungere il livello delle altre città che ospitano i master (come Montecarlo, Madrid, Toronto e Shangai) rendendo la struttura utilizzabile anche per altri eventi, sia di carattere sportivo che culturale. I tempi sicuramente non saranno brevi, siamo nella fase iniziale che prevede l’istituzione di un’apposita Commissione che, dopo la scadenza del 10 gennaio 2020, sceglierà il progetto migliore e assegnerà la progettazione e tutte le fasi successive per arrivare al completamento. L’apertura del concorso internazionale è stata l’occasione per fare quattro chiacchiere con l’Assessore Daniele Frongia che detiene le delega allo Sport, alle Politiche Giovanili e ai Grandi Eventi.
Assessore cosa vi ha spinto ad indire un concorso internazionale per il rilancio del Foro Italico e quali sono i suoi punti di forza?
“Il Parco del Foro Italico rappresenta un patrimonio di straordinaria rilevanza monumentale e storica. La decisione di indire il concorso permette di rispondere al meglio alle esigenze attuali della città, quindi di conferire alla struttura le potenzialità migliori senza uscire dal valore architettonico del luogo, attraverso un più ampio confronto culturale sulle trasformazioni urbane. Una decisione, quella di indire il concorso, che farà bene allo Sport e alla Città e che è nata alcuni anni fa con Coni, FIT e Coni Servizi, ora Sport e Salute. Io e l’Assessore Montuori ringraziamo inoltre l’ordine degli architetti per l’importante contributo che offriranno in questo contesto”.
Come si immagina lo stadio del Foro Italico tra qualche anno?
“Lo immagino perfettamente adeguato alle esigenze di carattere sportivo per le competizioni di sport, ma incastonato nell’architettura vigente, utilizzabile sia indoor che outdoor e allineato agli standard internazionali richiesti per continuare ad ospitare eventi come il Torneo Internazionale del circuito ATP World Tour Masters 1000”.
Con quale tempistica?
Per le tempistiche attualmente è prematuro dare un cronoprogramma dettagliato. Contiamo di vedere risultati tangibili prima della fine del nostro mandato”.
Oltre alla riqualificazione dell’impianto sportivo, della cui committenza è responsabile il Coni, il Comune di Roma come interverrà (se interverrà)?
“Il Comune ha collaborato con Sport e Salute alla definizione degli obiettivi per realizzare un’opera che comporta una trasformazione di un edificio che fa parte di un complesso monumentale su cui diversi enti possono esprimersi come anche la soprintendenza e la sovrintendenza capitolina, così come la Regione per quanto riguarda i vincoli paesaggistici dell’area. Un edificio che si inserisce nel sistema più ampio del Foro Italico nel suo complesso. Quindi quello che Roma Capitale sta facendo è collaborare con Sport e Salute per definire insieme gli obiettivi di riqualificazione anche delle aree esterne”.
Ci sono altri progetti all’orizzonte per quanto riguarda gli impianti sportivi?
“I progetti sono molti, innanzitutto redigendo i nuovi Regolamenti sportivi di Roma Capitale adeguati alle normative nazionali vigenti abbiamo rimesso in moto la macchina amministrativa ferma da decenni, dando vita a bandi e avvisi pubblici per affidare in concessione diversi impianti sportivi in modo da migliorare in via generale l’offerta sportiva per la cittadinanza; stiamo lavorando sullo Stadio Flaminio per riqualificarlo e farlo divenire un polo sportivo attrattivo; a breve partirà il bando per i lavori per il Palazzetto dello Sport, anch’esso abbandonato da decenni di incuria e divenuto inaccessibile; stiamo lavorando su Campo Testaccio, sempre in tempi brevi verrà restituito al Municipio per tornare ad essere un impianto sportivo a tutti gli effetti. Lavoriamo poi – direi soprattutto – sugli sport ingiustamente e impropriamente chiamati minori, sulla promozione dello sport a tutti i livelli come forma di prevenzione e di miglioramento della qualità della vita, dando spazio ad iniziative che coniughino le due cose e costruendo, ad esempio, playground gratuiti nei vari municipi. Alcune attività sono poco visibili alla cittadinanza ma vi assicuro che sono in attivo tanti progetti, ringrazio la collaborazione sempre fattiva con associazioni sportive, le federazioni, il Coni, Sport e Salute e gli Enti di Promozione Sportiva, sempre disponibili”.
Cosa ne pensa del progetto per uno stadio della Lazio?
“Sono da sempre disponibile ad ascoltare dei privati che facciano proposte utili per la città. Per quanto riguarda la Lazio ho provato a proporre al Presidente Lotito la gestione dello Stadio Flaminio, che mi risulta farebbe felici la maggior parte dei tifosi biancocelesti, ma il Presidente mi ha detto di non essere interessato perché la società necessiterebbe di una struttura più grande e non solo sportiva. Ricordo che finché non sono esistenti, però, gli stadi non rientrano nelle mie deleghe ma in quelle dell’Assessore all’Urbanistica, non posseggo quindi dettagli su eventuali proposte avanzate dal Patron Lotito”.
Invece lo stadio della Roma a che punto è?
“Come appena detto non è un fascicolo di cui mi occupo in maniera diretta, ma ribadiamo la volontà dell’Amministrazione Raggi di andare avanti, vogliamo che si realizzi lo Stadio della Roma, certo nei termini e nelle modalità previste dalla legge e in maniera che non si crei nessun danno per la Capitale ma solamente benefici”.
Secondo lei in un futuro non troppo lontano ci potrà essere la possibilità che Roma si candidi ad ospitare un grande evento internazionale come le Olimpiadi?
“In un futuro prossimo direi: fra meno di un anno, fra giugno e luglio, si disputano i Campionati Europei di Calcio Uefa Euro 2020. La città ospiterà la gara inaugurale con annessa cerimonia d’inizio il 12 giugno del prossimo anno, vi si terranno anche altre tre partite di cui un quarto di finale, avrà una bellissima e immensa Fan Zone dedicata a turisti, tifosi e cittadini romani, infine sarà sede del concerto inaugurale della sera prima, l’11 giugno. Abbiamo poi tantissimi altri eventi sportivi di caratura internazionale, mi vengono in mente la Formula E, gli Open di Golf appena conclusi (e che successo!), gli Internazionali di Tennis, il Grand Prix di Taekwondo, la Ryder Cup, solo per citarne alcuni. La Capitale è sempre pronta ad ospitare eventi di respiro internazionale”.