Sono iniziate, sotto lo sguardo attento dei militari della Capitaneria di porto di Roma, le operazioni di rimozione di un relitto di circa 10 metri costituito da materiale cementizio e reti metalliche affondato nelle acque del fiume Tevere, in un area di particolare pregio, nel tratto compreso tra Ponte Sant’Angelo e ponte Vittorio Emanuele II in Roma, a seguito della piena del 2011.
Le operazioni sono svolte da due ditte specializzate secondo un piano di recupero preventivamente autorizzato dalla Capitaneria di Porto di Roma.
Tutti i materiali recuperati saranno avviati a smaltimento secondo le normative vigenti e l’area sarà sottoposta a puntuale verifica per la completa asportazione di ogni eventuale residuo rimasto.
La proprietà del relitto in questione è stata accerta a seguito di attività investigativa condotta dal personale della Guardia Costiera. Per le spese di recupero dello scafo, la Regione Lazio si rivarrà a danno del proprietario.
12/10/2019