Centinaia, forse migliaia, di missive inviate a tutti gli iscritti alla Cosap a cui dare contezza entro 10 giorni dalla data di ricevimento per evitare che il Comune proceda “al recupero degli importi dovuti nei modi di legge vigente” come è scritto nella lettera. Un’ondata di mail all’indirizzo internet indicato hanno intasato nel giro di due giorni la posta elettronica comunale, mentre presso gli uffici comunali è iniziata la processione di chi si è recato con la documentazione richiesta. Molti gli anziani che, ai dipendenti comunali, hanno riferito di non avere disponibile il bollettino necessitando di una proroga temporale per la consegna di un documento che, a termine di legge, deve essere conservato 5 anni. Non sono neanche mancate le sorprese per chi, dopo aver fornito quanto chiesto per il 2014, è stato richiamato anche per i certificati degli anni successivi. Tra l’altro, presso il Comune è presente una catasta di lettere mai recapitate agli utenti per le ragioni più disparate, quale per esempio l’incongruenza dell’indirizzo.
La motivazione dell’azione del Comune è rimasta dubbia fino a ieri pomeriggio, quando l’amministrazione ha reso noto che l’operazione si è resa necessaria dopo aver rilevato la “mancata corrispondenza tra i pagamenti ed i nominativi dei contribuenti”, di fatto smentendo il vociferare nei bar secondo cui i bollettini sarebbero stati invece persi con l’allagamento dell’archivio comunale di via Zara circa un anno fa.