LESA UN’INTERA COMUNITÀ
“L’intera comunità è risultata travolta dagli eventi, vedendosi lesa nell’equilibrio”, dichiara il sindaco Giada Gervasi. “Indipendentemente da quale sia la causa, ci ritroviamo ad adottare soluzioni di emergenza e una criticità che coinvolgono intere famiglie con ripercussioni sul sistema lavorativo. È accaduto un fatto grave che ha messo in discussione la sicurezza delle scuole. Va comunque considerato il grande lavoro compiuto a livello istituzione che ha permesso di far ripartire la scuola in una condizione di normalità che in realtà non è normale”. Non è escluso che il Comune si possa costituire parte civile in fase giudiziaria.
CHE SALASSO PER IL COMUNE
Da un sopralluogo congiunto tra Comune, consulente della Procura e Asl, è emersa la necessità di compiere degli interventi sostanziosi prima del rientro. Nel dettaglio sono stati richiesti ingenti trattamenti di sanificazione, ma soprattutto la rasatura e tinteggiatura di tutti gli ambienti. “Di fatto siamo costretti a rimettere a nuovo le scuole. Interventi per oltre 200mila euro che verranno autorizzati in regime d’urgenza sugli oltre 12mila metri quadrati degli 11 plessi coinvolti”. Questi soldi dovranno essere spesi dal Comune perché al momento non c’è un responsabile di quanto accaduto. “Al momento – spiega la Gervasi – è stata presentata denuncia contro ignoti perché non c’è una flagranza di reato e dovranno essere le indagini a stabilire le responsabilità dell’accaduto”. Per questa ragione è il Comune a dover pagare di tasca propria gli interventi e a dover far fronte ad una spesa inaspettata verificando se è o meno in grado di assicurarne la copertura. Oltre ai 200mila euro di interventi, adranno anche rimpiazzate “attrezzature e supporti, alcuni dei quali erano comunque arrivati a fine vita tecnica, come dei computer del plesso di Borgo Vodice. I materiali ancora validi invece sono stati asportati e depositati nei locali della Marina Militare. Una volta trattati, condizionati e attestata la loro idoneità all’utilizzo, verranno riportati nelle scuole”.
MALESSERI TESTIMONIATI MA NON CERTIFICATI
A distanza di un mese dall’accaduto nessuna documentazione medica è pervenuta al comune. “L’amministrazione non ha contezza ufficiale dei casi di malessere che si sono verificati, vista l’assenza di qualsiasi attestazione sanitaria”. Testimonianze dirette raccontano comunque di sintomi di nausea e giramenti di testa per alcune maestre di Borgo San Donato a scuola il 10 e l’11 settembre. Fenomeni condivisi tra colleghe, allora considerati malanni passeggeri o virus stagionali da non richiedere ricorso ai medici e risolti in 24 ore. Nessun dubbio sui miasmi percepiti, tanto da indurre l’amministrazione “ad emettere ordinanza di chiusura dei plessi a carattere precauzionale”. La prima a cui ne sono seguite altre dopo che le analisi dell’Arpa hanno rilevato molecole di Clorpirifos – Metile ed è stata avviata l’indagine giudiziaria. “La ditta ha dichiarato di aver utilizzato l’Antisapril per la disinfezione, aspetto che ho specificato nella relazione inviata alla Procura della Repubblica”, spiega Gervasi che ha dichiarato che il competente ufficio comunale ha ricevuto le schede tecniche dalla ditta prima dell’intervento di disinfezione.
FAMIGLIE PRONTE A CAMBIARE SCUOLA
Con lo spostamento delle lezioni al pomeriggio al momento non ci sono i servizi di pre-scuola e dopo-scuola. Con loro decine di persone ad oggi senza lavoro. Niente lezioni la mattina, niente dopo-scuola, ferme anche le mense scolastiche. Al momento il Comune ha istituito un servizio di trasporto di emergenza che, però, presenta alcune criticità. Tra queste il fatto che le zone individuate per la sosta dei pullman dedicati al trasporto lasciano dubbi sulla loro praticità lungo la Migliara 54. L’ennesima conseguenza per il Comune di Sabaudia è determinata dai genitori che, in seguito a quanto accaduto e alle problematiche riscontrate per portare i bambini a scuola di pomeriggio, hanno deciso di iscrivere i figli nelle scuole dei comuni vicini, in particolare a Terracina e Pontinia. “Un fenomeno reale anche se, al momento, contenuto in una decina di casi. Pochi se consideriamo che tradizionalmente sono circa un centinaio gli alunni residenti altrove” spiega il Sindaco. Numeri che comunque andranno rivisti nelle prossime settimane, alla luce della chiusura sine die.
300 BAMBINI ANCORA NON INIZIANO LA SCUOLA
Circa 300 bambini delle materne, di età compresa tra i 3 ed i 6 anni e iscritti nei plessi di Sabaudia e Borgo San Donato, ancora non iniziano la scuola. È un’altra delle conseguenze di quanto accaduto. Questa dovrebbe essere la settimana decisiva con la definizione del piano. Le uniche classi che ad oggi, mentre andiamo in stampa, hanno già iniziato le lezioni sono quelle di Borgo Vodice, accasate nelle aule parrocchiali di Sabaudia. Per San Donato e Sabaudia restano al vaglio ancora diverse ipotesi.
SCOMMESSE SUI TEMPI DI RIAPERTURA
È l’interrogativo che rimbalza tra i residenti da quando è arrivata la prima chiusura. “A quando la riapertura?” Quesito dalla risposta impossibile tanto da diventare scommessa: sbugiardato il pronostico dei 15 giorni (lanciato il primo giorno di scuola da alcuni docenti), oggi la forbice si muove tra un mese e i 120 giorni. Le richieste di utilizzo delle scuole ospitanti terminerebbero a fine ottobre ma una proroga è quasi scontata. “Ragioniamo su settimane piuttosto che su mesi – risponde il sindaco –, ma è opportuno non sbilanciarsi per non generare false aspettative. Molto dipenderà anche dai lavori nei plessi. Sarà possibile che viste le dimensioni variabili degli istituti, i rientri avvengano in maniera sfalsata”. Ecco il prossimo interrogativo: “Quale sarà la prima scuola ad aprire?” Ma per questo il botteghino delle scommesse è ancora chiuso: niente pronostici, i tempi sono (percepiti) davvero lontani.
Simone Tosatti
Cos’è la sostanza trovata
Ma, cosa è stato trovato all’interno delle aule di Sabaudia tale da causare questi innumerevoli problemi? La risposta l’ha data l’Arpa, che ha effettuato analisi dopo i malori riscontrati da studenti e insegnanti. Sono state trovate – ha spiegato il Comune – molecole di Clorpirifos – Metile. Ma che cos’è esattamente? Basta fare una piccola ricerca per scoprire di cosa si tratta. Il principio attivo è ancora utilizzato in campo agroalimentare e solo in quello. Attualmente è acquistabile solamente con patentino fitosanitario obbligatorio. In passato esistevano prodotti per la disinfestazione a base di tale principio attivo ma, da almeno 10 anni, sono stati banditi dai trattamenti civili. Dunque non possono essere utilizzati per le disinfezioni che devono invece usare presidi medici anche perché, secondo alcune teorie, sono altamente pericolosi per i bambini perché potrebbero causare danni al sistema nervoso. Negli adulti il clorpirifos metile può causare nausea, mal di testa e vertigini, che sono poi i sintomi accusati da coloro che sono entrati a scuola nell’unico giorno di apertura. Le indagini della Procura verificheranno se l’azienda di pulizie che ha effettuato la disinfezione presso le scuole di Sabaudia, non colta in flagranza di reato, sia responsabile ed abbia utizzato questo prodotto comunicando al Comune di averne usato un altro o se non ci sono elementi tali per ricondurre a loro l’ultizzo del pesticida.
Bianca Francavilla