Sono passati quasi otto mesi da quando la prima palazzina popolare di Porta Nord è stata consegnata agli assegnatari. Era febbraio di quest’anno. Ma od oggi, dopo mesi di proteste da parte degli inquilini, i problemi con le utenze per i 24 alloggi di Pantanaccio non sono finiti. Dopo i ritardi nell’attivazione dei servizi gas ed elettricità, restano da risolvere le criticità riguardanti l’impianto centralizzato per l’acqua calda, che funziona ad intermittenza. Una situazione di disagio generata dall’aver consegnato in custodia gli appartamenti prima di aver messo a regime i vari servizi. Scelta dettata dai continui slittamenti sulla consegna dei lavori per rendere abitabile l’edificio popolare, che avevano spinto l’amministrazione ad accelerare i tempi e ad affidare intanto le chiavi delle case agli assegnatari, anche a causa della sospensione del servizio di custodia. Una procedura tutt’altro che fluida – per usare un eufemismo – di cui si è preso la piena responsabilità l’assessore all’Urbanistica Franco Castaldo, incalzato ancora una volta in Commissione dal consigliere di opposizione Matteo Coluzzi, che da tre anni sta provando a mantenere la luce accesa su Porta Nord presentando interrogazioni e chiedendone più volte la discussione in sala Rita Calicchia. Così dopo il mea culpa, l’assessore Castaldo fa un nodo al fazzoletto e ci promette: “Entro un mese risolveremo tutto”. Compresa la nomina di un nuovo amministratore di condominio, a seguito delle dimissioni arrivate recentemente sul tavolo dell’amministrazione. A quel punto si procederà finalmente con la stipulazione dei contratti d’affitto, che non sono stati mai firmati perché manca il calcolo dei millesimali. Intanto da Piazza del Popolo annunciano entro dicembre 2019 la conclusione delle assegnazioni per la seconda palazzina. “Non commetteremo gli stessi errori – afferma il delegato all’Urbanistica – La consegna degli altri 24 alloggi popolari avverrà solamente dopo aver evaso tutti i passaggi che serviranno a rendere effettivamente abitabili quegli appartamenti”. Già, perché la decisione di consegnare le chiavi senza utenze attivate non si è rivelata una scelta propriamente felice. E l’amministrazione è sicura di non inciampare una seconda volta.
10/10/2019