PATRIMONIO VERDE STERMINATO
Non è semplice gestire il più grande patrimonio di verde pubblico d’Italia e tra i più alti d’Europa, con una percentuale di circa il 34% sul totale dell’estensione cittadina che corrisponde a 44 milioni di metri quadrati e circa 330mila alberature. L’amministrazione Raggi ha cercato di cambiare marcia dopo gli scandali legati a Mafia Capitale, con il tentativo di dotare la città di uno strumento completo e, per certi versi innovativo, come il nuovo Regolamento, che però rimane ancora un tentativo, almeno finché non sarà terminato il suo iter con l’approvazione del Consiglio comunale.
REGOLAMENTO CHE PARTE DAL BASSO
“Questo regolamento parte dal basso – ha continuato Diaco – ed è il frutto di incontri continui con comitati di quartiere, associazioni, esperti di settore come agronomi e periti agrari. Ed è innovativo perché coinvolge attivamente la cittadinanza anche nella gestione e nella manutenzione di alcuni spazi pubblici”. Il problema è che si continua ad intervenire ancora sempre e solo sulle emergenze, proseguendo un trend che dal 2014 ha visto di anno in anno una drastica diminuzione delle spese per la manutenzione ordinaria del verde (da 6 milioni si è passati al picco minimo di 1 solo milione nel 2018) e al contempo la crescita di quelle per la manutenzione straordinaria.
OPPOSIZIONE: “SITUAZIONE PEGGIORATA”
“La situazione è peggiorata ulteriormente da quando si è insediata la Giunta Raggi – ci ha detto Andrea De Priamo, capogruppo Fratelli D’Italia nell’Aula Giulio Cesare – ci sono alberi secchi che cadono e che vanno sostituiti, non viene tagliata l’erba neanche nei parchi, non viene fatta adeguatamente la manutenzione ordinaria agli alberi ad alto fusto, sono sparite alcune aree giochi perché l’appalto per quelle nuove non è partito nei tempi adeguati, nonostante le risorse fossero già state stanziate”. E in effetti quello delle aree giochi non è l’unico appalto non partito.
ANCORA FERMI I DUE BANDI
Nell’aprile 2017, infatti, vengono pubblicati in Gazzetta ufficiale due bandi di gara europei per la manutenzione del verde pubblico, il primo dei quali riguarda la manutenzione del verde orizzontale (parchi e giardini) del valore di 4 milioni e il secondo relativo alle alberature (verde verticale), per un importo di 5 milioni, suddivisi in più lotti funzionali, con procedura aperta e con aggiudicazione in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il primo bando è fermo all’assegnazione alle cinque ditte vincitrici senza che si sia proceduto alla corretta contrattualizzazione con le squadre che però hanno già cominciato a lavorare sulle emergenze e che ora incrociano le braccia, in attesa che si firmino i contratti e comincino ad arrivare i primi pagamenti. Il secondo bando, quello sul verde verticale, è completamente fermo, visto che i quattro lotti previsti non sono mai stati assegnati. Quando si sbloccheranno? “ Il verde a Roma non è stato ben gestito negli ultimi anni, – continua Daniele Diaco – capitozzature, potature fatte male, scavi che mettono in pericolo le radici sono solo alcuni dei problemi che abbiamo cercato di superare con il nuovo regolamento dove sono presenti dei vincoli che tutelano il patrimonio esistente con delle precise linee guida. In più stiamo facendo un piano di riforestazione urbana e proprio in questo mese inizieranno le piantumazioni nelle strade di Roma. Stiamo anche rimpinguando il personale, abbiamo assunto 100 giardinieri e contiamo di assumerne presto altri 100”.
Luca Rossi