ROMA METROPOLITANE: SANTUCCI SE NE VA
Passano due giorni e la scena si ripete, cambia solo la società. A scegliere le dimissioni stavolta è Marco Santucci, l’amministratore unico di Roma Metropolitane. Dopo il voto di Giunta attraverso il quale l’esecutivo della Raggi ha espresso la volontà di non procedere alla ricapitalizzazione della società il manager non esita e saluta: “Negli ultimi 11 mesi del mio operato” – rimprovera via pec Santucci – “ho dovuto constatare purtroppo l’inerzia degli uffici capitolini nell’assumere atti e decisioni che invece dovrebbero essere prodotti senza indugio per una gestione oculata del capitale pubblico. Così non è stato”. “Auspico” – chiarisce – “che l’Amministrazione abbia valutato tutti gli effetti della propria scelta ciò anche in considerazione della delicatezza e della rilevanza dei procedimenti a carico della società, con particolare riferimento alla linea C, e degli stanziamenti già acquisiti per le esistenti metropolitane A e B per i quali eventuali ritardi nella progettazione e nella successiva fase di gara potrebbero comportare la revoca del finanziamento”.
STEFANO FASSINA (LEU): “GIUNTA FA SABOTAGGIO”
Stefano Fassina, deputato e consigliere comunale Leu, rimasto ferito la sera di martedì 2 ottobre mentre la polizia ha sfondato il sit in dei lavoratori di Roma Metropolitane, parla di “sistematico “sabotaggio della Raggi nei confronti delle municipalizzate per aprirle ai private”. Rilanciando un tema già reso pubblico almeno per Ama da Lorenzo Bagnacani.
IL RUOLO DI LEMMETTI
Nessuno ormai sottovaluta la Raggi, ma tutti sanno che a darle manforte è l’assessore al bilancio e alle partecipate Gianni Lemmetti, che pure promette ai 152 lavoratori di Roma Metropolitane non ancora licenziati la riconversione in altre società. Di lui Fassina dice: “Si comporta sempre più come fosse il padrone di Roma. Ci sono 45 persone licenziate a Roma Metropolitane e una deriva preoccupante per tutte le municipalizzate. La Raggi tramite Lemmetti sta portando avanti un vero e proprio sabotaggio attivo delle municipalizzate, da Farmacap ad Ama, per arrivare alla liquidazione e svenderle ai privati”. “Un lavoro scientifico e programmatico”, secondo Fassina.
ANCHE IL PD CAPITOLINO VA ALL’ATTACCO
“La misura è colma”, attacca in maniera più compita il gruppo capitolino Pd, “c’è il sospetto grave che nell’amministrazione capitolina qualcuno voglia procurare un fallimento per favorire gli appetiti di privati. Fermare la deriva dei fallimenti pilotati dell’amministrazione Raggi è possibile: è tempo di nominare un commissario per Ama che tolga i poteri a Roma Capitale ed eviti il disastro”. Soluzione tardiva, vista l’immediata nomina come amministratore unico di Ama dell’attivista pentastellato Stefano Zaghis, un tempo vicino a Marcello De Vito, il presidente del consiglio comunale arrestato per corruzione.
FARMACAP E IPA
A Farmacap, la municipalizzata che gestisce 45 farmacie comunali, la situazione, invece, è allarmante da tempo. E in parte anche più surreale. La sindaca Raggi ha proceduto al licenziamento dell’ex direttore Simona Laing, licenziato i farmacisti filmati mentre rubavano e denunciato l’allora commissario poi arrestato per turbativa d’asta. Ma non basta, da allora non si è poi proceduto a presentare i bilanci degli ultimi tre anni portando così l’azienda sull’orlo del fallimento. Anche all’Ipa, l’ente di previdenza dei dipendenti capitolini, la crisi è forte. Ma in questo caso l’amministrazione Raggi ha optato per la continuità: a giugno la sindaca ha riconfermato alla guida Fabio Serini, il manager finito a processo per l’affaire stadio assieme all’ex presidente di Acea Luca Lanzalone, considerato dall’accusa il “facilitatore” del progetto a Tor Di Valle. A Serini, che respinge le accuse, la procura contesta di aver ricevuto “importanti incarichi” in favore del suo studio legale.
A. P.