Virginia Raggi sempre più blindata. Gli oppositori, i detrattori, i contestatori cambino passo. Inutile chiedere alla sindaca di lasciare la poltrona, “neanche per atto d’amore verso Roma”, come le è stato chiesto dalle opposizioni. È inamovibile. Nei giorni scorsi al grido “Dimettiti, dimettiti” le hanno lanciato la proposta i lavoratori delle partecipate nel loro blitz in Consiglio Comunale e pure Matteo Salvini in persona arrivato in Campidoglio con centinaia di sostenitori, per avviare la scalata della Lega nella Capitale. Ai primi sono state riservate flebili promesse, agli altri un mojito. Raggi non molla e neanche si imbarazza. Le mosse che fino a poche settimane fa sembravano dettate da inesperienza, come i cambi ripetuti in Giunta o nei vertici di Ama, ora sembrano scoprire piani ben precisi. Non c’è scandalo, crisi, rimpasto, critica che riescano a scalfirla.
LEMMETTI E I VIAGGI IN TOSCANA
A farle da spalla, l’assessore al bilancio e al controllo delle municipalizzate, il fedelissimo Gianni Lemmetti, ex commercialista e prima ancora ex cassiere di discoteca in Toscana, appena finito al centro di una rovente polemica sui rimborsi auto, subito rispedita al mittente con una frecciata su facebook. Sul sito del Comune è emerso che da quando è in carica Lemmetti ha speso quasi 20 mila euro di denaro pubblico per la sua auto, come riportato dalla sezione “viaggi e missioni pagati con soldi pubblici” del sito del Campidoglio. Ottomila 586 euro solo tra febbraio e giugno, e altri 11 mila nel 2018, per un totale – fino a giugno di quest’anno – di 19 mila 618 euro. Tutto regolare, sono le spese di spostamento per raggiungere la famiglia nel week end. E mentre altri grillini hanno discusso della opportunità o meno di tali spese, le opposizioni hanno criticato aspramente. Comunque è vivo il ricordo della Raggi, 4 anni fa all’opposizione, che fu molto dura nei confronti del sindaco Ignazio Marino per le vicende degli scontrini del ristorante e dei parcheggi della famosa Panda rossa.
“CI ATTACCANDO PER SCREDITARE LA NOSTRA TRASPARENZA E LEGALITÀ”
Sarà che l’inverno è dietro l’angolo, ma Lemmetti ha gelato tutti con poche battute su Facebook: “Quando tocchi grandi interessi, quando cerchi di risanare i bilanci e le società partecipate di Roma Capitale, che per decenni hanno fatto da bancomat alla politica, arrivano puntuali gli attacchi personali”. Si tratterebbe di una montatura, insomma, per Lemmetti. “Non è un mistero che io non sia residente a Roma, dove invece vivo durante la settimana pagando un affitto a mie spese. Nel weekend torno dalla mia famiglia e dai miei figli, percependo un rimborso per le spese di viaggio previsto dalle norme, per la precisione dall’art. 84 del Testo unico degli enti locali. Tutto regolare, tutto rendicontato”. E ha concluso: “Sappiamo come funziona il giochino: ci attaccano personalmente per screditare l’opera di trasparenza e legalità che cerchiamo di portare avanti. Ma non ci riusciranno”.
LAVORATORI SOTTO AL CAMPIDOGLIO
Per il 15 ottobre tutti i lavoratori delle 16 partecipate del Campidoglio, intanto, scenderanno in piazza, una anteprima di un catena di scioperi in vista. Bancomat o no, certi sotterfugi per far saltare o ritoccare i bilanci, preoccupano. E in prima fila i sindacalisti di Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale-Rieti, Uil Lazio, Michele Azzola, Carlo Costantini, Alberto Civica, che stanno seguendo le faccende in prima fila.
RAGGI ORGOGLIOSA DEI RISULTATI RAGGIUNTI
Ma Raggi va avanti. E con orgoglio. Nemmeno l’arresto del vicepresidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, e le due condanne del suo fedelissimo ed ex capo del personale, Raffaele Marra, (l’ultima a un anno e 4 mesi è di qualche giorno fa per la “spintarella” al fratello Renato a capo dell’ufficio promozione e turismo) l’hanno impensierita. “Sono stati anche anni di scelte non semplicissime” ha scritto su facebook, “Ma rivendico tutto, me lo sono scelto e le porto avanti”. Tra le azioni realizzate dalla sua amministrazione ha citato l’abbattimento delle villette abusive dei Casamonica. “Per 30 anni i politici non hanno mai visto quelle villette abusive né lo spaccio e le attività illecite che c’erano. Noi abbiamo rimesso in fila i pezzi”. E ha continuato: “Si va avanti con la pulizia dei bilanci. Ad esempio abbiamo salvato l’Atac dal fallimento, l’azienda capitolina che gestisce in monopolio i trasporti e non si sa come è stata portata a stra-indebitarsi e tutti gli altri partiti votavano per la privatizzazione. Ma io non ci sto”. Quindi ha concluso: “Da tante gocce nasce il mare, noi ci stiamo provando”.
RENZIANI IN ARRIVO NEI CONSIGLI DI ROMA CAPITALE E DEI MUNICIPI
Il Pd, partito cardine d’opposizione in Campidoglio, nel frattempo si ritrova a fare i con gli scissionisti di Italia Viva. Il primo a passare nel nuovo partito di Matteo Renzi è stato Roberto Giachetti, che ha lasciato il Consiglio comunale mantenendo quello di deputato. Al suo posto, una volta formalizzate le decisioni, dovrebbe entrare Anna Paola Concia, anche lei renziana: Concia potrebbe confluire nel Misto come espressione di Italia Viva. Restando in tema, anche il segretario cittadino dei dem nel I municipio, Marco Cappa, è passato con Italia Viva. Lo stesso abbraccio politico di Athos De Luca, finora consigliere municipale Pd nel X Municipio.