Da giugno Daniela Ballico è sindaco di Ciampino. Un sindaco “storico” perché è la prima donna, per giunta di centrodestra, alla guida della città castellana. Urbanistica, bilancio, sociale, servizi pubblici, politiche abitative, tanti gli argomenti snocciolati dalla prima cittadina che ha raccontato criticità e strategie di rilancio.
Sindaco Ballico, come giudica i suoi primi 100 giorni di governo? Possibile stilare un primissimo bilancio?
“Premettendo che è davvero molto difficile, se non prematuro, giudicare una amministrazione comunale dopo soli tre mesi di governo, quello che posso dire è che in queste settimane abbiamo potuto toccare con mano quello che è il vero e proprio dramma legato alla mancanza di personale. Se è vero infatti che il bilancio si trova in un equilibrio economico-finanziario molto precario, potete immaginare quanto diventi complicato soddisfare tutte le esigenze e le funzioni della macchina amministrativa di Ciampino. Vi do qualche numero: dal 2015 ad oggi il Comune ha perso 47 unità che non sono state rimpiazzate perché non è mai stato fatto un bilancio consolidato”.
Questo la dice lunga sulla carenza di personale in atto.
“Beh, se considera che attualmente siamo 130 su un fabbisogno complessivo di oltre 200 dipendenti, può ben capire la situazione. Noi comunque non ci abbattiamo e stiamo lavorando per assicurare i servizi alla nostra comunità. Ad esempio, dal primo novembre prossimo apriremo gli sportelli al pubblico anche la mattina del martedì e del giovedì, così come il sabato mattina. Quello che chiediamo ai cittadini di Ciampino è di avere un po’ pazienza: abbiamo trovato una realtà disastrosa ma stiamo operando per rilanciare questo Comune”.
Sindaco, alla luce di queste criticità, entro il 2020 è ipotizzabile la procedura di nuove assunzioni, anche stagionali?
“Certamente. Sul sito istituzionale abbiamo pubblicato un bando di mobilità finalizzate alla ricerca di tre amministrativi, un geometra e altre due professionalità, per un totale di sei. E sei è proprio il numero massimo delle assunzioni che per legge possiamo fare. Dunque, nei prossimi anni il personale aumenterà ma chiaramente questo non basta. Lo Stato, in sostanza, ti dice che un municipio non può sforare il budget di spesa in riferimento all’anno 2006: questo a causa del blocco del turn over. Come amministrazione comunale, noi vorremmo assumere molto di più ma dobbiamo fare i conti con la legislazione vigente e con un bilancio in rosso di oltre 8 milioni di euro”.
Diventa quanto mai necessario fare cassa e ottimizzare le risorse…
“Guardi, noi veniamo da un anno di commissariamento prefettizio, in cui si è potuto tagliare il tagliabile. Questo perché il nostro Comune si trovava in una situazione di quasi default. Dunque, il nostro obiettivo è investire bene e razionalizzare le risorse da qui ai prossimi tre anni che, inutile nascondersi, rischiano di essere lacrime e sangue. Ripeto, non demordiamo: per questo stiamo partecipando e parteciperemo a bandi nazionali, regionali ed europei per reperire tanti finanziamenti da investire sul nostro territorio”.
E alla fine di questo triennio avrete più spazio di manovra dal punto di vista finanziario?
“Senza dubbio sì, perché per quella data avremmo finito di pagare due mutui che attualmente pesano molto sulle casse comunali: a quel punto avremmo liberi circa due, tre milioni di euro da utilizzare”.
Dal bilancio all’urbanistica. Cominciamo dal progetto integrato di via Reverberi, in zona Folgarella, che tante polemiche sta mietendo. Che posizione avete?
“Il punto è quel famigerato milione e centomila euro del ristoro (da parte del privato, ndr) del progetto di via Reverberi che nel 2015 l’amministrazione Terzulli avrebbe voluto destinare alla costruzione di un edificio con servizi pubblici all’interno di un terreno in zona Folgarella di proprietà del Comune di Ciampino. Il problema è che il terreno individuato all’epoca non era di proprietà comunale ma di un privato e non è mai stato né espropriato, né acquisito dal municipio. Il commissario prefettizio, poi, si è ritrovato nella condizione di dover ricercare un altro luogo dove poter far costruire quell’edificio (che il commissario ha localizzato dalle parti di via Mura dei Francesi, ndr)”.
Dopo il commissario, quindi, siete arrivati voi. Come intendete risolvere l’intricata situazione?
“Abbiamo fatto fare uno studio da una importante realtà di settore che ha confermato che noi possiamo investire quei soldi del ristoro per il completamento dei lavori del teatro comunale: si tratta di una opera fondamentale per la nostra città, un punto di aggregazione rilevante per la nostra collettività”.
E a chi vi risponde che quei soldi sono per la valorizzazione del quartiere Folgarella?
“Abbiamo già sottolineato che, nel prossimo triennio, al quartiere andranno 800mila euro di risorse. Senza considerare che siamo partiti con opere di adeguamento (interventi sugli infissi, ndr) in tutte le scuole di Ciampino, grazie ai fondi messi a disposizione di Adr (che ha dovuto adeguarsi a una direttiva del Ministero in merito all’inquinamento acustico dell’aeroporto, ndr): e abbiamo iniziato proprio con gli istituti situati alla Folgarella. Questa amministrazione comunale ha una attenzione costante e continua per il rilancio e la valorizzazione del quartiere”.
Altro grande dilemma è il destino dell’Igdo.
“Sul tema, abbiamo avuto una interlocuzione – e continueremo ad averla – con la proprietà e stiamo cercando la soluzione migliore affinchè possa essere restituito alla cittadinanza un simbolo di Ciampino che vogliamo far diventare il cuore sociale della città, visto che Piazza della Pace da sola non basta. Una soluzione, inoltre, che contemperi i diritti del pubblico con quelli del privato”.
Capitolo Ostello della Gioventù, avete rinnovato la convenzione per l’accoglienza dei richiedenti asilo fino alla fine di dicembre. Non le sembra una contraddizione visto che alcuni partiti di maggioranza, che la sostengono come Lega e FdI, hanno sempre contrastato a livello nazionale questo tipo di politiche, legate all’ospitalità dei migranti?
“Posso annunciare che la convenzione non sarà rinnovata con la Prefettura e stiamo elaborando una strategia di rilancio della struttura di via Melvin Jones: o restituirgli la sua funziona originaria, quella alberghiera-ricettiva, chiaramente attraverso apposita gara pubblica, oppure dargli una finalità socio-assistenziale, come una casa di riposo per anziani. Ciampino infatti non ha una Rsa e molti anziani sono costretti ad andare fuori dal nostro territorio comunale”.
Sindaco, vorrei rubarle una battuta sul campo rom La Barbuta, i cui roghi tossici ormai da anni complicano la quotidianità dei residenti ciampinesi.
“Guardi, sin dal nostro insediamento abbiamo scritto al ministero dell’Ambiente, degli Interni e della Salute, al prefetto di Roma al fine di attivarsi per il superamento e la dimissione del villaggio attrezzato, previsto entro il 2020. Prefetto che ha raccolto le nostre istanze e ha scritto alla sindaca Raggi in merito all’annosa situazione dei roghi dei moduli abitativi. A quanto pare, il Campidoglio si è effettivamente attivato per chiudere il campo in tempi quanto più rapidi possibili: ci è giunta voce informale che la dismissione del campo potrebbe già avvenire entro il mese di marzo”.