A Marino piace il vincolo e il verde, Castel Gandolfo preferisce il grigio. Parliamo delle tutele paesaggistiche che il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo dallo scorso 16 settembre ha istituito su 1200 ettari di agro romano a cavallo tra i comuni di Marino, Castel Gandolfo e Albano. Il vincolo tecnicamente prende il nome di “Campagna romana tra la via Nettunense e l’Agro Romano’, parte da Santa Maria delle Mole, la frazione di Marino situata al confine con Roma, si estende nella direzione di Pavona di Castel Gandolfo, nei pressi di Santa Fumia, per poi allungarsi fino ad Albano. Per il momento si tratta di una proposta di vincolo che resterà affissa per 90 giorni sugli albi pretori dei 3 municipi interessati. Trascorsi questi primi 3 mesi, i municipi e/o privati interessati avranno tempo ulteriori 30 giorni per presentare le proprie osservazioni al Ministero. Infine, il Ministero avrà ulteriori 30 giorni per pubblicare le proprie controdeduzioni alle osservazioni ricevute e pubblicare in Gazzetta Ufficiale il decreto definitivo di vincolo. Nonostante tutto ciò, le norme di salvaguardia, che impongono il divieto assoluto di costruire qualunque edificio civile o industriale, sono già in vigore: è quanto prevede espressamente la legge. D’ora in avanti, su quell’area non si potrà costruire nulla che non sia legato all’agricoltura ed ai settori enogastronomici e ricettivi: aziende agricole, bad and breakfast, etc etc.
COLIZZA: “BLOCCATE LE BRAMOSIE DISTRUTTIVE”
“Divino Vincolo: il M5s mantiene le promesse”. Sono le parole che Carlo Colizza, il sindaco pentastellato di Marino, ha usato per festeggiare sul proprio profilo social la decisione ministeriale di istituire il vincolo. “Si aggiunge un ulteriore tassello – aggiunge il primo cittadino – per assicurare una tutela definitiva a quella parte del nostro territorio (il riferimento è a Santa Maria delle Mole,ndr) finita nel mirino delle bramosie distruttive che abbiamo da sempre combattuto. Un lavoro silenzioso, andato in porto grazie ai nostri Parlamentari, in particolare Manuel Tuzi, che ha curato i rapporti con la Segreteria del Ministro Bonisoli, con i funzionari Ministeriali e della Sopraintendenza, a cui va il più caloroso ringraziamento (…) grazie in particolare anche a Marco cacciatore (consigliere regionale e presidente della Commissione Urbanistica del Lazio di origine marinese, ndr)”.
“GRAZIE A FRANCESCHINI”
“Così – sottolinea il sindaco Colizza – con la firma del neo Ministro Franceschini (notabile del PD che ha appena preso il posto di Alberto Bonisoli, l’ex ministro M5S, ndr), il vincolo è cosa concreta”. Proprio Alberto Bonisoli e Dario Franceschini, rispettivamente ex e attuale ministro dei Beni Culturali, si sono distinti sia ai Castelli Romani che nei vicini comuni di Ardea e Pomezia per la volontà, ferma e decisa, di tutelare l’agro romano, resistendo al pressing di alcune lobby del cemento che stanno provando da tempo a far saltare le importanti tutele ministeriali.
BAVARO: “IL VINCOLO STERILIZZA PER SEMPRE CASTEL GANDOLFO”
«Questo vincolo – ha sostenuto al contrario Cristiano Bavaro, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici di Castel Gandolfo nel corso di un incontro promosso dall’Amministrazione Monachesi nell’aula consiliare che si è svolto giovedì 26 settembre – in realtà è una proposta di vincolo. Per come è stato posizionato, andrebbe a rendere sterile tutto lo sviluppo urbanistico di Castel Gandolfo. Castel Gandolfo è già tutto vincolato: lago, centro storico, fino all’Appia (…) ora questo nuovo vincolo è stato allocato nella zona di Pavona di Castel Gandolfo (…) era tutto lì a Pavona. C’era lo sviluppo previsto dalla nuova variante generale (…) con l’apposizione di questo vincolo, in linea teorica, è tutto sterilizzato, completamente sterilizzato. E lo sarà per sempre. Questo significa – ha aggiunto nervoso – che se questo vincolo verrà poi confermato, significa che a Castel Gandolfo non si potrà fare più nulla, assolutamente nulla».
BAVARO: “IL VINCOLO È UNA GROSSISSIMA DIFFICOLTÀ»
«Ovviamente – ha continuato – noi stiamo valutando se e come presentare osservazioni, cosa che ci riconosce la legge (…) Castel Gandolfo vede il suo sviluppo urbanistico chiuso. Bloccato. Comunque vedremo che sviluppo avrà questa situazione (…) è un’altra grossissima difficoltà che ci troveremo ad affrontare. Cercheremo di capire come affrontarla e poi vedremo cosa fare». «Il vincolo imposto, che stanno cercando di imporre – secondo Riccardo Pieragostini, responsabile dell’Ufficio Urbanistica comunale – è privo del parere della Regione Lazio, che è obbligatorio». Tutto insomma lascia presagire che presto avrà luogo un feroce scontro politico, a livello ministeriale, regionale e locale, tra Pd e M5s, tra chi è a favore del vincolo e del verde e chi contro. Molto presto sapremo chi l’avrà vinta.