“Che ci faranno mai con i nostri soldi?”: è la classica domanda che rimbalza nella mente del contribuente italiano medio quando – che si tratti di una tassa o di una sanzione da pagare – mette mano al portafogli e compila un bollettino a favore di una pubblica amministrazione. Un po’ come accade ai contribuenti latinensi nel momento in cui si trovano a dover far fronte a quella lista di oneri che vanno a arricchire direttamente le casse del Comune. Dalla tassa sui rifiuti alle multe, dai proventi dei parcheggi a quelli dei condoni edilizi: voci di entrata che nel bilancio comunale hanno un vincolo di spesa. Entrate vincolate, vengono appunto chiamate nel gergo contabile. Tradotto: i soldi incassati da questi oneri tributari ed extra-tributari debbono per legge essere spesi per specifiche missioni, ovvero manutenzione, opere pubbliche, decoro urbano, servizi. Insomma, temi che i cittadini-contribuenti toccano con mano quotidianamente. Ovviamente quello che l’ente incamera da questo tipo di entrate non basta a coprire il fabbisogno delle singoli missioni, che viene integrato da finanziamenti e trasferimenti da parte di Stato, Regione e Unione Europea. Ma spesso, troppo spesso (è così per un Comune italiano su quattro), accade che le somme di norma vincolate – e che costituiscono il bottino delle cosiddette entrate in conto capitale – vengano utilizzate non per investimenti e progetti, ma “banalmente” per la spesa corrente, come ad esempio gli stipendi dei dipendenti, l’acquisto di beni di consumo o ancora i contributi che l’amministrazione elargisce per i servizi sociali. Entrate straordinarie utilizzate per spese ordinarie. È un po’ come se, in un nucleo familiare, in un momento di difficoltà economica parte dei soldi accantonati nel fondo per l’università dei figli o per una macchina nuova venissero spesi per pagare le bollette. In effetti, il Testo unico degli enti locali permette di far fronte a crisi di liquidità nelle casse comunali pescando dal bottino delle entrate vincolate. Che a ben vedere è il motivo del cortocircuito a causa del quale, in alcuni fasi, vengono a mancare le risorse per dei servizi che dovrebbero essere in buona parte finanziati da quei soldi che i cittadini pagano proprio per vedersi erogati quegli stessi servizi. Si tratta di un escamotage finanziario reso possibile, ad esempio, da anticipazioni di cassa da parte della Tesoreria. Oppure sottoponendo solamente una parte di queste somme a vincolo di destinazione, che in pratica è quello che sta facendo il Comune di Latina e che è stato messo nero su bianco in una delibera di giunta datata 11 settembre. Infatti, “per garantire una continuità nell’azione amministrativa” – si legge nell’atto (e tradotto dal burocratese vuol dire: “per tamponare la mancanza di soldi in cassa”) – ha fissato una soglia del 50% sul vincolo finanziario relativo a quelle principali entrate che in teoria dovrebbero essere completamente (e non “almeno la metà”, come recita la delibera) veicolate sulle specifiche e corrispondenti voci di spesa. Il motivo sarebbe, inoltre, quello di “consentire la programmazione e l’espletamento di gare pluriennali”, ma non è dato sapere quali. Ad ogni buon conto, sono importi che l’ente si impegna, al fine di spenderli per gli scopi previsti dalla normativa, a reinserire entro l’anno di esercizio nelle apposite voci di bilancio. E, nel caso ciò non avvenisse, si forma un “residuo passivo”. Tecnicamente non un vero e proprio debito, come nel caso dei cosiddetti debiti fuori bilancio con alle spalle una sentenza che ordina l’immediata esecuzione del pagamento, ma comunque un debito del Comune con la sua stessa Tesoreria che però – ecco il trucco – può ripianare con calma negli anni successivi. Il tutto a discapito di servizi e lavori pubblici.
Quali servizi ci rimetteranno
Concessioni e sanzioni edilizie Entrate:
2.272.513,83 € Destinazione: manutenzione opere di urbanizzazione, riqualificazione centro storico e periferie, mitigazione del rischio idrogeologico Somme vincolate: 1.136.256,92 € (soglia 50%)
Condoni edilizi
Entrate: 194.685,19 € Destinazione: demolizione opere abusive, risanamento ambientale, opere di urbanizzazione Somme vincolate: 97.342,59 € (soglia del 50%)
Proventi parcheggi
Entrate: 2.191.164,57 € Destinazione: realizzazione di nuovi parcheggi, trasporto pubblico, piste ciclabili Somme vincolate: 1.095.582,29 € (soglia del 50%)
Sanzioni Codice della strada
Entrate: 1.752.064,40 € Destinazione: 50% allo Stato; restante parte: manutenzione stradale, attività di controllo e accertamento di violazioni in materia di sicurezza stradale Somme vincolate: 865.532,20 € (soglia del 50%)
Proventi trasformazione diritti di superficie
Entrate: 722.665,36 € Destinazione: come i proventi per l’alienazione, non possono essere comunque utilizzati per spese diverse dagli investimenti Somme vincolate: 361.332,68 € (soglia del 50%)