A passi lenti verso l’obiettivo. È questa la conclusione del sit-in organizzato ieri mattina dalla sezione locale del WWF davanti alla stazione di Terracina. Un’iniziativa volta a sollecitare gli aventi causa per il ripristino della ferrovia. Un momento di confronto, a tratti acceso, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone tra associazioni e pendolari. Presente anche una rappresentanza di studenti che ha esposto uno striscione. L’incontro è servito a fare chiarezza sui progetti in essere e per capire quale saranno le prossime tappe. All’appuntamento sono intervenuti l’assessore comunale Emanuela Zappone ed il consigliere regionale Gaia Pernarella. “È dal 2017 che il Mit, nell’ambito del progetti per la mobilità sostenibile, ha messo a disposizione 6 milioni di euro per il ripristino della tratta. Contemporaneamente il comune di Terracina ha ricevuto un finanziamento di 4 milioni per la messa in sicurezza del monte Cucca per il dissesto idrogeologico. I due finanziamenti vanno a colmare la lacuna finanziaria necessaria per l’intervento”. La palla adesso è esclusivamente in possesso del comune, chiamato a indire la gara per i lavori al monte Cucca. “Siamo costantemente in contatto sia con la Regione sia con RFI per portare avanti il progetto – spiega Zappone –. Un intendimento emerso anche nel corso della conferenza di servizi di cui siamo alle battute finali mancando solo i pareri del Genio Civile e del Distretto dell’Appennino centrale che comunque stiamo acquisendo. Una volta terminato l’iter potremo indire la gara entro dicembre ed entro febbraio 2020 dovrebbero iniziare i lavori della durata stimata in 270 giorni. Le opere sul monte Cucca verranno quindi conclusi prima della fine dell’anno prossimo; poi finalmente potranno iniziare i lavori sulla tratta”. Tra la platea però non sono mancati dubbi e perplessità. Polemiche anche per l’inadeguatezza del servizio sostitutivo e della stazione Monte San Biagio Terracina mare, ritenuta scomoda e non sufficientemente attrezzata per rispondere alle esigenze della comunità. Si stima che chi è costretto a raggiungere quotidianamente Roma, abbia allungato di un’ora a tratta i tempi di percorrenza per la capitale. L’appello si è alzato quindi verso le istituzioni, stante gli “appena” 7 anni di stasi del progetto, affinché si lavori per evitare possibili intoppi e riportare “finalmente” il collegamento ferroviario a Terracina.
Simone Tosatti
22/09/2019