Il Tribunale di Latina conferma la condizione di rischio amianto in provincia di Latina in ulteriori due procedimenti.
Il Giudice del Lavoro ha condannato l’Inps a rivalutare la posizione contributiva di Ferdinando N. per la sua attività di lavoratore della Good Year di Cisterna per 12 anni, con i benefici contributivi per esposizione ad amianto, prepensionamento e rivalutazione della pensione. L’ex lavoratore potrà godere così di un notevole aumento della pensione, e della liquidazione dei ratei maturati dopo il deposito della domanda amministrativa.
Nello stesso giorno un’altra sentenza ha visto condannare l’Inps al risarcimento previdenziale per l’intero periodo di accertata esposizione ad amianto (20 anni) di un altro ex lavoratore, Emidio B..
«Il Tribunale di Latina continua a condannare l’Inps, che vìola le norme che stabiliscono l’obbligo di accredito delle maggiorazioni contributive, con il coefficiente 1,5, per coloro che sono stati esposti ad amianto, anche se privi di malattia. È un risarcimento previdenziale che deve essere erogato per permettere il prepensionamento e l’aumento della pensione. Però l’Inps di Latina non accredita la prestazione all’avente diritto, e impone il ricorso al Giudice. Ecco i motivi per i quali si susseguono sentenze giudiziarie di condanna dell’ente”, dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Ona, Osservatorio Nazionale Amianto e legale dei due lavoratori.
I dati della strage amianto a Latina e in provincia di Latina parlano chiaro: “l’Ona ha censito, per la provincia di Latina, circa 150 casi di mesotelioma, con un trend in netto aumento, rispetto ai circa 100 casi censiti dal Dipartimento di Prevenzione per il periodo dal 2000 al 2014”. Spiega Bonanni: «le città più colpite dai casi di mesotelioma fino a tutto il 2018, sono Latina con 30 casi; Gaeta con 25 casi; Aprilia con 20 casi; Sezze con 10 casi; Formia con 15 casi. Il mesotelioma è solo la punta dell’iceberg, l’ONA quindi stima un’incidenza di mortalità per patologie asbesto correlate in provincia di Latina per il periodo dal 2000 al 2018 di circa 600 decessi, con una media di poco superiore a 30 decessi ogni anno».