I giudici della Corte dei Conti hanno assolto i nove amministratori, tecnici e dirigenti del Comune di Ardea che erano stati accusati dalla procura contabile per la vicenda legata all’abbattimento di tre palazzine del complesso Lido delle Salzare – il cosiddetto “serpentone” di Tor San Lorenzo – avvenute negli anni passati, in merito alla mancata trascrizione al patrimonio comunale e al mancato introito dell’indennità di occupazione. «Le condotte contestate», secondo i giudici, «non appaiono inequivocabilmente espressive di colpa grave, la cui sussistenza si pone, invece, come presupposto per affermazione della responsabilità amministrativa».
Cadono così le accuse nei confronti degli ex sindaci di Ardea Carlo Eufemi e Luca Di Fiori, del tecnico comunale Mauro Rossi e degli ex dirigenti Antonio Rocca, Luca Scarpolini, Massimo Lulli, Cosimo Mazzone, Bonaventura Pianese e Paolo Terribili. Nelle loro condotte, in relazione alla demolizione delle palazzine A, B e C del serpentone, non sono state rilevate le caratteristiche di “intensa negligenza”, “sprezzante trascuratezza dei propri doveri”, “grave disinteresse nell’espletamento delle proprie funzioni” e “dispregio delle comuni regole di prudenza”. Attributi che avrebbero consentito di riconoscere la colpa grave. Per la vicenda era stato ipotizzato un danno erariale di oltre sei milioni di euro.