Nuova sede, vecchi problemi: con il trasferimento dell’Anagrafe da corso della Repubblica presso i locali di via Ezio la situazione non sembra essere ancora migliorata. Disservizi e disagi li abbiamo documentati sia per la vecchia sede che per la nuova, che non ha avuto proprio un battesimo felice. Nella giornata inaugurale delle attività in via Ezio, lo scorso 17 giugno, è infatti andata una scena una rissa tra due utenti, esasperati – sempre che sia un’attenuante – da un servizio non propriamente ‘svizzero’. Già, perché l’inizio delle attività nei nuovi uffici è stato scandito da carenze di organico e quindi postazioni inattive, poca chiarezza nella ripartizione delle mansioni tra i vari dipendenti con specifica categoria di assunzione, a cui si aggiunge la confusione per la presenza di più servizi: oltre vari uffici del servizio anagrafico (carte d’identità, servizio autentiche e atti notori, immigrazione e stato civile – sono infatti presenti anche quello del servizio elettorale. Il fatto e le criticità emerse hanno così riacceso le polemiche, sia tra la cittadinanza che all’interno del dibattito politico locale, per la scelta dell’amministrazione Coletta di accorpare i vari servizi e trasferire il resto degli uffici anagrafici nella struttura di fronte la Procura.
E la principale sede anagrafica del capoluogo continua a non aver pace, anche perché quando le attività burocratiche sembrano procedere senza particolari intoppi, ci si mette qualche utente particolarmente incivile. Come ad esempio nella mattinata di ieri, quando un uomo originario del Bangladesh ha dato in escandescenza. “Ce la siamo vista brutta”, ci raccontano dagli uffici.
Sono le 10.30 circa e il cittadino bengalese si presenta allo sportello per ritirare la carta d’identità. Ma, quando gli fanno notare che non poteva richiedere il documento d’identità presso un Comune in cui non è residente (il soggetto risiede a Cisterna) e che, comunque, non bastava mostrare la semplice ricevuta di rilascio del permesso del soggiorno (occorre bensì consegnare il documento originale), l’uomo va su tutte le furie. Prima ha iniziato a inveire contro i dipendenti, apostrofandoli come ‘razzisti’, e poi, una volta uscito nel piazzale antistante l’ingresso, si è scagliato contro un altro utente, con cui è nata una breve colluttazione. L’intervento della Polizia ha spento definitivamente gli animi piuttosto accesi, anche se sembra che l’uomo che ha dovuto fare i conti con l’extracomunitario decisamente ‘su di giri’, a parte un paio di occhiali rotti, non abbia riportato particolari traumi. Ad ogni modo, la tensione all’interno dell’Anagrafe di Latina oramai si taglia con il coltello: una situazione tragicomica per un ufficio pubblico e a tratti svilente sia per gli utenti che per i dipendenti.