La sindaca Virginia Raggi lo ha scritto sul proprio profilo Facebook appena due giorni fa: “Spero che la crisi del governo non abbia ripercussioni su Roma “. In parole povere la prima cittadina teme che la caduta del governo gialloverde rischi di creare una sorta di effetto domino anche sulla gestione della città eterna. La Raggi si riferiva difatti probabilmente non solo alla gestione a dir poco complessa dell’emergenza rifiuti, con la capitale sempre sull’orlo del baratro e col rischio che da un momento all’altro la spazzatura resti di nuovo per strada. Sia alle opere pubbliche. Il Campidoglio si metterà in contatto oggi stesso con il ministero dei Trasporti per capire cosa ne sarà dei fondi per funivie, bus, tram e metro. In attesa di una risposta, la giunta 5S accelera sull’altra partita aperta con il Mit dell’ultrapentastellato Danilo Toninelli. Basta una firma, magari da apporre prima che l’esecutivo gialloverde affondi definitivamente, e poi il Comune grillino potrà contare sul supporto del Provveditorato per le opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna. Una sinergia per provare a chiudere quante più gare possibili entro i due anni scarsi che rimangono da qui alla fine della consiliatura.
12/08/2019