A 50 anni di distanza John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, e Ringo Starr sono apparsi su un altro tetto, stavolta però ad Aprilia. Come nel 1969, anche qui i passanti guardano su incuriositi per cercare di capire, ma a differenza di mezzo secolo fa non si sente la musica, perché del quartetto di Liverpool ci sono naturalmente solo le sagome.
Il simpatico ed inatteso quadretto si trova ad Aprilia, sul tetto di una casetta nella centrale via Marconi (per intenderci, poco dopo il negozio di Rosi Calzature) e al momento non abbiamo saputo ancora da quanto tempo è stato installato né chi ne sia l’autore. Sicuramente, comunque, una simpatica curiosità, visibile però solo a chi non cammina con gli occhi fissi sullo smartphone.
La Storia
L’esibizione del 1969 fu ideata sul momento: i Beatles spostarono strumenti e attrezzature sul tetto della loro casa discografica e senza annunciare nulla a nessuno incominciarono l’esibizione intorno a mezzogiorno. A Londra era l’ora della pausa pranzo e molta gente incuriosita si fermo sotto l’edificio, senza però all’inizio riconoscere i 4 noti musicisti. Poi la notizia si diffuse: mentre l’improvvisato concerto proseguiva, si accalco una vera folla e i poliziotti dovettero intervenire in forze, fino a salire sul tetto ed interrompere il concerto.
Alla fine i Beatles riuscirono a suonare 13 brani, iniziando e finendo con la nota “Get Back” a cui Paul Mc Cartney però cambiò una strofa, improvvisando: «You’ve been playing on the roof again, and that’s no good, and you know your Mummy doesn’t like that… she gets angry… she’s gonna have you arrested! Get back!» (“Siete andati ancora a suonare sul tetto, e questo non è bello, sapete che non fa piacere alla vostra mamma… si arrabbia… vi farà arrestare tutti! Tornate indietro!”).
Un episodio passato alla storia, a cui si sono ispirati tanti gruppi musicali, ma anche film e persino cartoon. Il più noto è senz’altro il videoclip deli U2 di “Where the Streets Have No Name”, suonata a sorpresa su un tetto di Los Angeles.