È difficile che la società giallorossa possa attendere ancora a lungo l’evolversi degli scenari politici attorno al futuro della sindaca di Roma e della sua giunta prima di sapere se il nuovo stadio si farà. Perché la eventuale realizzazione dell’arena calcistica sarà basilare per supportare ogni futura iniziativa finanziaria della società. Con la realizzazione dello stadio la società avrebbe più soldi per aumentare le linee di credito, che in finanza sono fondamentali, anche da investire per la squadra, ma senza resterebbe presto a corto di cash.
Attualmente si è ancora sostanzialmente incastrati nell’imbuto, voluto dalla Raggi, della contestualità delle opere pubbliche con quelle private. Si è in attesa della risposta dell’architetto Manuela Manetti, Presidente della Conferenza e Responsabile della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti. A cui i proponenti hanno chiesto un parere definitivo circa l’oggetto del contendere, che ad oggi è soprattutto la ferrovia Roma-Lido. Non dovrebbero esserci sorprese, almeno su questo contano la Roma ed Eurnova, ed entro il prossimo mese ci dovrebbe essere la pronuncia a favore dei privati.
Tutti questi condizionali sono però d’obbligo in questa vicenda, visto anche come di fatto la Roma stia facendo da apripista in una procedura nuova (profondamente rinnovata dal Governo Gentiloni) e su cui molti aspetti vanno ancora chiariti. E comunque anche superata l’impasse relativa alla Roma-Lido andrebbero poi risolte tutte le altre questioni ancora sul tavolo. Soprattutto andrebbero approvate la Variante al Piano Regolatore Generale e la Convenzione Urbanistica. La maggioranza capitolina è spaccata, con l’ala vicina alla sindaca che nei giorni scorsi ha attaccato pubblicamente la consigliera 5 stelle Monica Montella, rea di aver disertato l’aula durante la votazione per la riconversione dell’ex cinema Metropolitan in un centro commerciale. Una scelta che pone la ricercatrice dell’Istat lontano dai desiderata della sindaca e vicina a quella base movimentista che ancora oggi è contraria allo stadio. Non è escluso che la Montella possa seguire le orme della Grancio, e che con lei possa staccarsi un pezzo più o meno consistente della maggioranza.
Questo renderebbe sostanzialmente impossibile l’approvazione degli atti per la prosecuzione del progetto stadio. Ed i maligni sostengono che questa consapevolezza sarebbe alla base dei tentennamenti della Raggi. Certo sarebbe delittuoso perdere anche questa occasione di rilancio della città, e per questo da Trigoria si resta fiduciosi. La pazienza potrebbe però finire e la sensazione è che non si voglia attendere oltre l’estate.