L’atmosfera di celebrazione del 50esimo anniversario dello sbarco lunare è ancora fresca a Latina, che festeggia i risultati raggiunti con il concerto di Achille Lauro in piazza del Popolo. Tutti contenti: partiti politici, commercianti, cittadini. A parte qualche polemica sul cachet dell’artista, di cui abbiamo chiesto chiarimenti all’assessore alla cultura Silvio Di Francia, chiamato nel giugno 2018 da Coletta a prendere le redini dell’assessorato. “Anche sul fronte della cultura bisogna investire sui giovani, soprattutto in una città come Latina”, ci spiega durante una chiacchierata a seguito dell’evento della Notte Bianca.
Assessore, partiamo dalla polemica sui soldi spesi. La determina effettivamente parla di circa 70 mila euro, iva compresa: 40.700 euro di compenso per l’artista, 23.180 per la fornitura dei servizi tecnici, 4 mila per il pagamento della Siae e altri 5830 per il servizio di vigilanza da parte dei vigili del fuoco.
«Allora, innanzitutto l’importo inserito nella determina del dirigente del servizio Cultura è uno stanziamento. Al momento del pagamento alle società affidatarie il costo sarà sicuramente minore di quei 70 mila euro. E comunque in quella cifra sono rientrati tutti gli eventi della Notte Bianca».
Che ne pensa delle polemiche che hanno preceduto l’evento? In primis sul cachet di Achille Lauro.
«È stata un’iniziativa che ha portato gente al centro, che ha fatto percepire una città viva e che ha portato benefici alle attività produttive. Inoltre l’organizzazione è stata curata da imprese di Latina. Un indotto economico che è rimasto all’interno della città».
E sulle accuse di ‘inopportunità’ nel chiamare un artista come Achille Lauro per via dei suoi testi con riferimenti alla droga?
«Beh, se dovessimo censurare i messaggi musicali contenenti in qualche modo riferimenti alla droga all’interno del rock, dovremmo cancellare metà discografia di personaggi come Beatles, Lou Reed, Eric Clapton fino a Vasco Rossi. Achille Lauro ha preso parte all’ultima edizione di Sanremo, ha calcato i palcoscenici del Primo Maggio e dell’Arena di Verona. Non vedo il motivo per cui sarebbe inadeguato a Latina».
Perché proprio Achille Lauro?
«Per lo stesso motivo per cui l’anno scorso abbiamo portato Calcutta a Latina. Investire sui giovani, anche nella cultura. È importante soprattutto per una città anagraficamente giovane come Latina. Poi, ecco in questo momento un artista come Achille Lauro ha un eco mediatico e un’appetibilità in termini di sponsorizzazioni che altri non hanno. Dimostrare di saper organizzare e gestire eventi del genere, porta dei vantaggi».
La Notte Bianca è stata un bell’evento che ha messo d’accordo tutti. Ci faccia sognare: indiscrezioni sulle prossime iniziative che ci saranno a Latina?
«Innanzitutto io non faccio l’impresario musicale, ma l’assessore (ride). Serate come quella della Notte Bianca hanno dei riflessi anche su eventi più piccoli. E anche in termini di attrattività verso realtà che prima guardavano altrove. In questi giorni mi ha contattato un’impresa musicale che ha organizzato l’ultimo concerto dei Rolling Stones al Circo Massimo, interessata ad organizzare eventi a proprie spese a Latina. Nel frattempo andiamo avanti con la rassegna “Estate 2019: un mare di eventi”. A settembre sarà poi il turno del Teatro».