Fondi insufficienti, difficoltà di restauro e opere mai prese in carico, la soluzione è chiedere aiuto ai privati. Ruggine, parti mancanti o cadute in terra, la rete arancione e troppo spesso nessun pannello informativo. È questo lo stato in cui molti monumenti di epoca moderna e contemporanea sono costretti nella Capitale. Nel Municipio VIII ce ne sono molti che avrebbero bisogno di manutenzione e valorizzazione, ma il restauro è impedito non solo dai fondi mancanti, ma anche dal fatto che le opere non esistono.
Opere che non esistono e restauri difficili – Strutture e statue mai prese in carico o che non risultano nelle carte del Comune. È questo il caso del monumento ‘Tutti potenziali bersagli’ in Piazzale Ostiense: la struttura voluta dalla società civile inaugurata il 25 aprile del 1995 per il 50° anniversario della Liberazione. Nel corso degli anni ci sono state richieste di rimozione, alle quali hanno seguito manifestazioni e raccolte di firme. Nonostante l’interesse e l’inserimento nel censimento del patrimonio artistico, il monumento ancora non ha un progetto di messa in opera e quindi non risulta nelle carte del SIMU. “In questa condizione un restauro è impossibile – spiega il segretario e consigliere del Pd in Municipio VIII, Flavio Conia – non esiste un fascicolo e quindi non può essere indicato come opera da restaurare”. Le giornate di forte vento della fine di febbraio hanno danneggiato l’opera chiamata ‘La Meridiana’ in Largo Fochetti sulla Circonvallazione Ostiense. La scultura di Gheno è stata realizzata per i mondiali del ’90 con materiali come legno e tela. Così, senza manutenzione, l’opera ha iniziato a degradarsi e già nel 2013 si staccarono alcune parti. “Non è in carico al Comune – seguita Conia – quindi l’intervento che chiediamo da tempo non può essere effettuato”. Ci sono poi casi in cui a fermare il restauro sarebbe la mancanza di fondi, come per il “Monumento ai futuribili valori della Resistenza”, l’opera di Tamburrini in Largo Benedetto Bompiani dal 1977. Qui è il costo dei metalli e il pericolo che questi vengano trafugati a rendere difficile il restauro.
Puntare sugli Sponsor Privati – Il Comune in queste settimane ha dato il via alla sponsorizzazione di rotatorie e spartitraffico, affidandone ai privati la manutenzione in cambio di visibilità. Operazione che in passato era stata tentata anche per i monumenti: come nel caso della Piramide Cestia, con un restauro da 2mln di euro finanziato nel 2015 dal mecenate giapponese Yuzo Yagi. La posizione dell’assessore alla Cultura del Municipio VIII, Claudio Marotta, ricalca questo tema: “Bisogna dare spazio ai privati, il commerciante deve aiutarci con il suo marciapiede, mentre i grandi gruppi devono farlo con i beni culturali. Roma è una città che da sola non riesce a rilanciarsi”, afferma Marotta, sottolineando che i motivi sono strutturali, “perché è amministrata con gli stessi poteri di città più piccole”, ma anche legati alla concentrazione del patrimonio artistico e alle difficoltà amministrative. Ma per procedere con questo tipo di partnership si dovrà ampliare il regolamento sulle sponsorizzazioni: “La Capitale deve varare gli ambiti (le regole di attuazione ndr) altrimenti le iniziative dei municipi vengono bloccate”. Una necessità tanto più urgente in un territorio come quello del Municipio VIII che in questi anni ha visto il proliferare di opere di street-art che “tra qualche anno – conclude Marotta – avranno bisogno di interventi, e in quel caso chi e in che modo procederà?”. Leonardo Mancini